Oliviero Toscani |
Intervista al fotografo
che, dopo essersi iscritto al Pd, lancia la mobilitazione contro Salvini e
arruola il centrosinistra per uno scatto che faccia da base a un "grande
manifesto di resistenza"
di RICCARDO LUNA
“Ha visto? Mi stanno rispondendo tutti. Gentiloni, Bonino, Delrio, Calenda. Tutti. La faccio questa foto e iniziamo la resistenza”. Parlando con AGI, Oliviero Toscani ripercorre le sue ultime concitate giornate politiche: venerdì l’iscrizione in una sezione romana del PD; sabato e domenica la sua grande campagna stampa per Benetton in cui gli “united colors” sono quelli dei migranti e dei soccorritori; e ieri il tweet in cui ha proposto ad alcuni leader del centro-sinistra di unirsi un una storica fotografia che segnali “la resistenza a quello che dice e fa il ministro dell’Interno.
Perché ce l’ha con Salvini?
di RICCARDO LUNA
“Ha visto? Mi stanno rispondendo tutti. Gentiloni, Bonino, Delrio, Calenda. Tutti. La faccio questa foto e iniziamo la resistenza”. Parlando con AGI, Oliviero Toscani ripercorre le sue ultime concitate giornate politiche: venerdì l’iscrizione in una sezione romana del PD; sabato e domenica la sua grande campagna stampa per Benetton in cui gli “united colors” sono quelli dei migranti e dei soccorritori; e ieri il tweet in cui ha proposto ad alcuni leader del centro-sinistra di unirsi un una storica fotografia che segnali “la resistenza a quello che dice e fa il ministro dell’Interno.
Perché ce l’ha con Salvini?
“Salvini è anche il mio ministro, il ministro di tutti gli italiani, e allora faccia il ministro e la smetta con la propaganda”.
A 76 anni ha deciso di iscriversi al PD: cosa l’ha mossa?
“Perché dobbiamo opporci a certe cose, che sono gravissime, e se non
facessi resistenza sarei un collaborazionista”.
Sono termini da Ventennio….
“Purtroppo è vero. Ma siamo ancora in una società democratica, non c’è
stato un colpo di Stato no?, e mica possiamo saltare tutti sul carro del
vincitore anche se fa cose orrende. E non dobbiamo avere paura di schierarci,
anche se certi commenti sui social alla campagna che ho fatto per Benetton
erano spaventosi”.
Si è spaventato?
“Trovo sconcertante che uno possa essere attaccato in quel modo per una
intervista. Ma non ho paura dei commenti: le critiche intelligenti le leggo e
rispondo, le minacce no…”.
Benetton non teme ritorsioni per l’azienda? In fondo la maggioranza del
paese in questo momento sembra sostenere il leader leghista.
“Intanto la Lega il 4 marzo ha preso meno voti del PD, non ce lo
scordiamo…”.
Ma adesso i sondaggi la danno al 29 per cento…
”Non ci credo e comunque vedremo alla fine chi vincerà. Anche Renzi a un
certo punto ha avuto il 40 per cento no? Quanto a Benetton, certe cose le
faccio e le posso fare solo perché alla guida dell’azienda è tornato Luciano,
il fondatore, figurarsi se lì ci fossero ancora certi manager…”
Qualcuno ha osservato che fra i nomi invitati a far parte della “storica
fotografia” manca Matteo Renzi.
“Non è vero, ho messo tre puntini”.
Tre puntini per Renzi?
“Tre puntini per tutti, per chi ci sta”.
Perché siamo arrivati a questo punto?
“Perché come italiani abbiamo perso una certa etica, abbiamo paura di
perdere la nostra piccola ricchezza, abbiamo paura del diverso, paura del
futuro. Non siamo più un paese di brava gente, non tutti almeno. Ma non è
finita, non finisce qui, vedremo chi vincerà”.
AGI.IT, 20 giugno 2018
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