Roma, 15 giugno - “I fatti che emergono dall'inchiesta romana sulla
costruzione dello stadio rendono evidente come la corruzione e il malaffare
rappresentino il male endemico che, insieme alla mafia, soffoca il nostro
Paese. Per curarlo occorre innanzitutto rispettare le norme esistenti, da
quelle sugli appalti a quella contro il caporalato, e l’idea che sia necessaria
una semplificazione per renderle più efficaci è da respingere: non servono
sconti ma rigore”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil
Giuseppe Massafra. “Come ricordava lo stesso presidente dell’Anac nella relazione annuale -
prosegue il dirigente sindacale - il primo passo per invertire la rotta è
quello di applicare le norme esistenti, a partire da quelle sugli appalti, che se
usate con severità e trasparenza possono dare un contributo fondamentale”.
“Chi, evocando eccessi di burocrazia, oggi chiede di intervenire sulle leggi
per semplificare - prosegue - nasconde la voglia di avere spazi di manovra e
mani più libere per alimentare fenomeni che invece vanno combattuti senza se e
senza ma”.
Per il segretario confederale della Cgil “lo stesso vale per la legge
199/2016 in materia di contrasto al caporalato”, e respinge le proposte di
modifica avanzate in questi giorni dai ministri Salvini e Centinaio: “è una
norma di civiltà da applicare in tutte le sue parti”.
“Noi, convinti che illegalità e sfruttamento si possano sconfiggere solo
con un fronte largo di Istituzioni e società civile - conclude Massafra -
continueremo la nostra battaglia e, come abbiamo sempre fatto, vigileremo sul
rispetto della normativa esistente, chiedendo ove necessario il suo
rafforzamento”.
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