La foto di gruppo finale degli artisti con la Commissione straordinaria |
Nella giornata di domenica 17 giugno dalle ore 14
alle 20 giovani artisti di FatStudio hanno realizzato una estemporanea d’arte
contemporanea presso l’edificio confiscato a Rosario Lo Bue assegnato al Comune
di Corleone. Quel luogo, oggi sede di Uffici comunali e del Consorzio Sviluppo
e Legalità, per l’intero pomeriggio è stato il teatro che ha ospitato la quinta
edizione del progetto d’arte itinerante RAID per imprimere il desiderio di
cultura in quel luogo recentemente restituito alla collettività. La Commissione
Straordinaria del Comune di Corleone, con il coinvolgimento di Libera, del Centro
Internazionale di Documentazione Antimafia (CIDMA) e delle realtà associative
locali ha voluto simbolicamente “restituire vita” - attraverso lavori,
installazioni, performances visive ed audio -
ad un bene confiscato rimasto fino a poco tempo fa nella disponibilità
della famiglia del mafioso; erano presenti altresì alcuni familiari di vittime
della mafia corleonesi. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Con l’iniziativa è
stato sostenuto, peraltro senza oneri per l’Ente, il progetto di 17 artisti
italiani ed internazionali – alcuni dei quali coinvolti anche nella biennale
internazionale di arte e cultura contemporanea “Manifesta Palermo 2018” che
hanno voluto trasmettere in quel luogo, attraverso manifestazioni e
realizzazioni estemporanee di diversa espressione artistica, visiva ed audio,
la bellezza dell’arte in ogni sua forma quale espressione della libertà che
costituisce monito a rendere “vivo e fruibile da tutti” un contesto in cui ha
vissuto la mafia e che è adesso patrimonio della cittadinanza e che, da oggi,
sarà custode delle opere realizzate che sono state donate al Comune di
Corleone.
Giovani performers
per tutta la giornata hanno letto per le vie della cittadina brani di diversi
autori ed altri hanno realizzato un concerto live accompagnando la
realizzazione delle opere per la durata dell’intera manifestazione, che è stata
trasmessa in diretta streaming.
All’ingresso del bene confiscato, la giovane
Francesca Pasquali, attraverso alcuni oggetti ritrovati nell’abitazione, ha
ricostruito la storia di momenti vissuti in quel contesto esprimendo il
conflitto tra il senso di abbandono e la bellezza della installazione moderna che
attribuisce un significato simbolico a semplici cose trovate sul posto.
Nel locale a piano
terra, adibito a sala della Assemblea dei Sindaci del Consorzio Sviluppo e
Legalità, sono stati collocati quadri – opera di Giulio Cassanelli -
raffiguranti il disegno planimetrico della palazzina strutturata su tre livelli
e costituita da due unità abitative speculari, di cui una confiscata a Rosario
Lo Bue ed assegnata al Comune e l’altra occupata dal fratello di questi, in
atto sorvegliato speciale. Nella rappresentazione grafica la parte abitativa
rimasta nella disponibilità dei familiari è stata sostituita con uno specchio,
a simboleggiare la bellezza di guardarsi nello specchio contro la paura e la
rassegnazione, ricordando una famosa frase di Peppino Impastato:
“È per questo che
bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si
insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la
curiosità e lo stupore”.
Attraverso una delimitazione collocata dall’artista
Giulio Cassanelli è stata fissata a metà del prospetto dell’edificio una linea
di demarcazione per dividere visivamente i due appartamenti.
Diverse sono state le installazioni fotografiche ed
i disegni collocati lungo le scale dell’edificio; significative le foto dei
faldoni del Maxiprocesso conservati al CIDMA, gli schizzi delle auto coinvolte
nelle stragi di mafia, le foto di Letizia Battaglia e diverse opere sprigionate
dalla creatività degli artisti che senza sosta hanno dato vita all’immobile per
l’intero pomeriggio. Altri artisti insieme agli studenti della Accademia delle
Belle Arti di Palermo hanno creato diverse figure plastiche, servendosi di
lunghi elastici neri per assumere delle pose fisiche scenografiche, quali
esempi di sculture viventi.
Attraverso la realizzazione di questo progetto, che
si è concluso con la donazione al Comune di tutte le opere realizzate dai
giovani artisti, la Commissione Straordinaria ha inteso rafforzare l’obiettivo
di valorizzare il bene, icona del potere criminale sul territorio, con la
diffusione di valori tramite la bellezza
dell’arte, della cultura e della comunicazione, per rendere quella sede veicolo
di messaggi e stimoli per ritrovare il senso di legalità, di giustizia e di
consapevolezza civica.
LA COMMISSIONE STRAORDINARIA
(Termini – Mallemi – Cacciola)
(Termini – Mallemi – Cacciola)
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