Palazzo Gulì, in corso Vittorio Emanuele a Palermo |
La consegna avverrà mercoledì
23 maggio alle ore 14,30
– Palermo, Corso Vittorio Emanuele, 353
A Palazzo Gulì, sull'antico Cassaro, via principale della Palermo storica e oggi dell'Itinerario arabo normanno recentemente iscritto nella Lista del Patrimonio Unesco, nasce la nuova istituzione culturale che racconta il forte impatto che la mafia ha avuto sulla società, ricostruisce la storia dell'associazione mafiosa e delle lotte contro di essa, dà voce alle diverse narrazioni oltre i luoghi comuni, propone riflessioni e chiavi interpretative ai palermitani e al pubblico italiano e internazionale che visita la Città. Uno spazio dove far nascere nuove idee e nuove pratiche di liberazione dalla mafia per formare una nuova identità collettiva e contribuire a costruire il cambiamento sociale. No mafia Memorial, voluto dal Centro Impastato e dal Comune di Palermo, condiviso da partner nazionali come la Rai e Banca Etica, è sostenuto da una rete di soggetti del Terzo settore, da Addiopizzo, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e da oltre 150 familiari di vittime, studiosi, docenti, magistrati, giornalisti, rappresentanti di associazioni, fondazioni.
A Palazzo Gulì, sull'antico Cassaro, via principale della Palermo storica e oggi dell'Itinerario arabo normanno recentemente iscritto nella Lista del Patrimonio Unesco, nasce la nuova istituzione culturale che racconta il forte impatto che la mafia ha avuto sulla società, ricostruisce la storia dell'associazione mafiosa e delle lotte contro di essa, dà voce alle diverse narrazioni oltre i luoghi comuni, propone riflessioni e chiavi interpretative ai palermitani e al pubblico italiano e internazionale che visita la Città. Uno spazio dove far nascere nuove idee e nuove pratiche di liberazione dalla mafia per formare una nuova identità collettiva e contribuire a costruire il cambiamento sociale. No mafia Memorial, voluto dal Centro Impastato e dal Comune di Palermo, condiviso da partner nazionali come la Rai e Banca Etica, è sostenuto da una rete di soggetti del Terzo settore, da Addiopizzo, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e da oltre 150 familiari di vittime, studiosi, docenti, magistrati, giornalisti, rappresentanti di associazioni, fondazioni.
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