Paolo Borrometi e Dino Paternostro |
Voglio ringraziare Paolo Borrometi per le parole di stima
che ha avuto nei miei confronti, ieri mattina, durante l’incontro avuto con gli
studenti di Corleone. E per aver voluto dire - chiaro e forte - ai nostri giovani: «Basta mafia, siete voi Corleone». Gli avevo scritto una lettera aperta di benvenuto a Corleone. Adesso gli voglio dire che la stima sicuramente è reciproca. E che gli studenti di Corleone gli sono grati per la sua testimonianza e per i suoi incoraggiamenti. Meno
male che questa nostra terra di Sicilia, così martoriata dalla mafia e dal
malaffare, riesce ancora a “produrre” giovani forti eticamente e motivati
professionalmente come Paolo, in un settore così importante della vita sociale
e civile come l’informazione! Non vuole essere un eroe Paolo, l’ha detto
chiaramente ieri. Certo che non lo deve essere: gli eroi si ammirano, ma poi –
proprio perché sono eccezionali e irraggiungibili – vengono lasciati soli e al
loro destino. Paolo dev’essere uno di noi. Uno che ha paura dei mafiosi, ma ha
anche tanta dignità. Come tanti di noi. Uno che teme per la sua incolumità, ma
che vuole potersi continuare a guardare allo specchio. Come tanti di noi. Giovani
come Paolo fanno parte di quell’esercito di cui ha bisogno la Sicilia (ma anche
l’intero nostro Paese) per battere mafia e malaffare. Grazie, Paolo, per essere
stato con i giovani di Corleone ieri. Grazie delle tue parole e… della tua
amicizia. (dp)
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