Per Borrometi «l’informazione rende liberi e consente di scegliere da che
parte stare»
Corleone, 21
maggio 2018 – Una preziosa testimonianza è stata quella di Paolo Borrometi oggi
a Corleone. Il
paese ormai ex culla di Cosa nostra e dove si respira un’aria nuova. Ne sono
consapevoli soprattutto i giovani corleonesi, che stamattina hanno accolto il
giornalista ragusano, all’interno dell’auditorium della scuola Don Colletto.
Quella del giornalista, coraggioso direttore del giornale on line La Spia e
collaboratore dell’Agenzia Agi, è stata una pura testimonianza di legalità e
nient’altro. Borrometi, sul quale esisteva un piano di uccisione studiato dalla
mafia di Pachino, non ha usato mezzi termini per raccontare ai liceali la
propria esperienza da cronista di provincia, nata da una
passione, quella di fare informazione, che si è trasformata poi in un incubo,
in seguito alle minacce di morte e all’intenzione dei mafiosi di Pachino di
«toglierlo di mezzo». Un incubo – Borrometi non nasconde di aver avuto paura –
che però, oggi gli dà la spinta a perseverare nei racconti sui fatti e sulle
vicende in maniera normale, come un normale cronista è chiamato a fare. LEGGI TUTTO
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