Padre Luca Leone legge il messaggio dell'arcivescovo Michele Pennisi |
MICHELE PENNISI
Cari amici, l’impegno per la visita pastorale nel vicariato di
Monreale, non mi permette di essere presente alla Commemorazione del 70° della
morte, per mano mafiosa, di Calogero Gangelosi, che ha
onorato la sua città di Camporeale, con l'ispirazione altamente ideale del suo
impegno politico e con l'attività sindacale a favore soprattutto del movimento
contadino. Non volendo far mancare la mia voce in questa circostanza ho
delegato a rappresentarmi don Luca Leone.
Calogero Cangelosi,
segretario della Camera del Lavoro di Camporeale, ucciso il
I° aprile 1948, fu il 36° sindacalista assassinato dalla mafia in
quegli anni del secondo dopoguerra. Il 35° era stato Placido Rizzotto a
Corleone ucciso il 10 marzo dello stesso anno. Assieme a lui furono
feriti gravemente Vito di Salvo e Vincenzo Liotta che l’accompagnavano. La sua
morte si inserisce nelle lotte contadine per l’applicazione della riforma
agraria ed in particolare dei decreti Gullo sulla divisione del grano a 60 e 40
e sulla concessione alle cooperative contadine delle terre incolte e
malcoltivate degli agrari nei latifondi.
A Calogero Cangelosi, eroico sindacalista socialista e agli altri sindacalisti
uccisi dalla mafia per conto degli agrari, va l'apprezzamento incondizionato
per essersi battuto a favore dei contadini e dei lavoratori , per la
promozione della giustizia sociale contro il sopruso mafioso e lo sfruttamento
dei lavoratori della terra. A distanza di 70 dal suo assassinio Calogero
Cangelosi, alla cui morte non fu fatta giustizia , viene onorato dalla CGIL e
dall’Amministrazione Comunale e dai cittadini onesti e laboriosi di Camporeale
che vogliano impegnarsi ogni giorno a promuovere lo sviluppo integrale della
loro Comunità attraverso l’onestà e la legalità e a contrastare la
mentalità mafiosa. A questo omaggio intende unirsi la Comunità ecclesiale della
Arcidiocesi di Monreale al cui servizio sono stato chiamato.
Ricordare oggi
Cangelosi significa ribadire l’impegno del movimento sindacale
come soggetto collettivo per la democrazia e la giustizia
sociale, laddove la dignità dei lavoratori e i loro diritti sono
negati. In una società che rischia di dimenticare la natura sociale
dell’economia, il sindacato è chiamato ad essere attore di un nuovo patto
sociale per garantire il diritto ad un lavoro dignitoso per
tutti, l’occupazione dei giovani, la congruità dignitosa delle
pensioni, la parità della donna nel mondo del lavoro,il diritto alla sicurezza
nel lavoro,alla tutela della salute e al riposo festivo .
+Michele
Pennisi arcivescovo di Monreale
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