Don Angelo Inserillo legge il messaggio dell'arcivescovo Michele Pennisi |
Cari
amici, l’impegno per la visita pastorale nel vicariato di Monreale,
non mi permette di essere presente alla Commemorazione del 70° della morte ,
per mano mafiosa, di Placido Rizzotto, che ha onorato la
sua città di Corleone, con l'ispirazione altamente ideale del suo impegno
politico e con l'attività sindacale a favore soprattutto del movimento
contadino.Non volendo far mancare la mia voce in questa circostanza ho delegato
a rappresentarmi don Angelo Inzerillo, Direttore diocesano
dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro. A
Placido Rizzotto eroico sindacalista socialista e segretario della Camera del
Lavoro di Corleone, confrate di una delle nostre congregazioni ecclesiali, va
l'apprezzamento incondizionato per essersi battuto a favore dei contadini e dei
lavoratori, per la promozione della giustizia sociale contro il
sopruso mafioso, subendone la rappresaglia criminale da parte di belve assetate
di sangue e pagando con la vita la fedeltà all'impegno assunto:
* Arcivescovo di Monreale
A distanza di
70 dal suo assassinio Placido Rizzotto, che da alcuni fu
considerato uno sconfitto, in realtà è stato un vincitore; coloro
che l'assassinarono sono stati i veri perdenti, come lo sono tutti gli
assassini di ieri e di oggi, agli occhi di Dio e di ogni società umana degna di
questo nome, le vere e le sole società meritevoli di essere onorate per la loro
fedeltà ai valori che fanno sì che gli uomini siano persone libere non schiave
della speculazione finanziaria e del potere oppressivo.
La
città di Corleone non merita di essere ricordata per le tristi
vicende di alcuni mafiosi dei nostri tempi, ma per questo suo
figlio e per tanti cittadini onesti e laboriosi che vogliano
impegnarsi ogni giorno a promuovere lo sviluppo integrale attraverso
l’onestà e la legalità e a contrastare la mentalità mafiosa.
Ricordare oggi
Rizzotto, significa ribadire l’impegno del movimento sindacale come
soggetto collettivo per la democrazia e la giustizia
sociale, laddove la dignità dei lavoratori e i loro diritti sono negati. In
una società che rischia di dimenticare la natura sociale dell’economia, il
sindacato è chiamato ad essere attore di un nuovo patto sociale per garantire
il diritto ad un lavoro dignitoso per tutti, l’occupazione dei
giovani, la congruità dignitosa delle pensioni, la parità della donna nel mondo
del lavoro,il diritto alla sicurezza nel lavoro,alla tutela della salute e al
riposo festivo .
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