Cgil, 70° anniversario della
morte di Epifanio Li Puma, Placido Rizzotto, Calogero Cangelosi, uccisi dalla
mafia tra marzo e aprile del 1948. Venerdì 2
marzo si parte con l'iniziativa della Cgil tra Petralia e Gangi per ricordare
Li Puma. Partecipa l'ex procuratore aggiunto Agueci, conclude il segretario
nazionale Giuseppe Massafra.
Palermo 28
febbraio 2018 - Venerdì 2 marzo è il settantesimo anniversario
della morte di Epifanio Li Puma. La Cgil Palermo ha organizzato un'iniziativa
con la partecipazione dei comuni di Petralia Soprana, Petralia Sottana,
Castellana Sicula e Ganci e con l'adesione di Anpi, Centro Pio la Torre Libera.
Un'iniziativa alla quale partecipa anche l'ex procuratore aggiunto di Palermo
Leonardo Agueci, che sarà conclusa dal segretario nazionale Cgil Giuseppe
Massafra.
In questo modo la
Cgil avvia le celebrazioni del 70° anniversario di tre suoi esponenti
sindacali, Epifanio Li Puma, Placido Rizzotto e Calogero Cangelosi, assassinati
dalla mafia a pochissima distanza l'uno dall'altro. I primi due furono uccisi
rispettivamente il 2 marzo e il 10 marzo del 1948 e il terzo il primo aprile di
quello stesso anno. Nel ’48, con l’escalation dell'uccisione dei tre dirigenti
sindacali Li Puma, sulle Madonie, Rizzotto a Corleone e Cangelosi a
Camporeale, la mafia sferra il suo colpo decisivo contro le frange più
organizzate del movimento contadino della Sicilia occidentale.
Il 2 marzo alle
ore 9 ci sarà la deposizione dei fiori a Raffo, a Petralia Soprana, il borgo
dove Li Puma nacque. Interverranno Calogero Spitale, segretario zonale Cgil
Madonie e il sindaco di Soprana Pietro Macaluso. Alle 10 sarà deposta un'altra
corona di fiori al monumento di Borgo Verdi, nel comune di Petralia
Sottana, dove dal 2008 si trova una lapide nel luogo in campagna dove il
sindacalista fu ucciso. Alle ore 10,30 a Gangi i terrà un'iniziativa presso
l'auditorium dell'istituto statale d'istruzione superiore “G. Salerno”, plesso
Ragioneria. Coordina il responsabile del dipartimento Legalità della Cgil
Palermo Dino Paternostro. Dopo i saluti del dirigente scolastico Cataldo
Manzone e di Francesco Miagliazzo, sarà proiettato un docufilm in ricordo di
Epifanio Li Puma e delle lotte contadine. Seguiranno quindi gli interventi
dello storico Mario Ragusa, del segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e
di Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto di Palermo. Interverranno quindi
gli studenti dell'Isis. Conclude Giuseppe Massafra.
Per il
segretario Cgil Palermo Enzo Campo è importante oggi ricordare la storia di
Epifanio Li Puma e il suo impegno per il riscatto della Madonie, luoghi dai
quali è partita una vera e propria rivoluzione, che ha portato la libertà e le
terre ai contadini e che negli anni Cinquanta ha cambiato le sorti dell'Italia.
“Il territorio madonita non vuole essere dimenticato proprio perché in questi
comuni sono nati personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia d'
Italia – dice Enzo Campo - Il 2 marzo onoreremo la memoria di Li Puma e
riaffermeremo la volontà della Cgil di considerarlo, insieme agli altri caduti,
tra i figli migliori della Sicilia, ribadendo il nostro impegno per costruire
lavoro e sviluppo nella legalità”.
E aggiunge Dino
Paternostro: “Con l'assassinio di Epifanio Li Puma, la mafia, gli agrari e la
politica reazionaria siciliana vollero non solo privare il movimento contadino
di un dirigente prestigioso ma lanciare un messaggio politico a tutti i
siciliani alla vigilia delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, attraverso
un crescendo di delitti. Il 2 marzo 1948 fu assassinato Li Puma a Petralia
Sottana, otto giorni dopo, il 10 marzo, venne ucciso Placido Rizzotto a
Corleone, e dopo venti giorni, il primo aprile, Calogero Cangelosi a
Camporeale. Un messaggio chiaro ed inequivocabile: chi si schierava col
movimento contadino e con la sinistra veniva ucciso”.
SCHEDA. Li Puma capo lega del movimento dei
contadini per la riforma agraria. La sua azione fu determinante per la promozione
dei diritti dei lavoratori, nella contrapposizione con i potentati dei feudi.
Un simbolo di giustizia sociale, un eroe delle Alte Madonie. Venne ucciso a sangue freddo
davanti al suo figlioletto di soli 13 anni, in contrada Albuchia, territorio di
Petralia Soprana. Il dirigente sindacale stava arando con i muli un
appezzamento di terra di proprietà del cognato, insieme ai suoi figli Santo di
19 anni e Giuseppe di 13, quando comparvero all'improvviso due uomini. Dopo
qualche domanda, uno di loro spianò il fucile e fece fuoco contro Epifanio, che
stramazzò per terra. L'altro sicario, per finirlo, gli esplose alcuni colpi di
pistola alla testa. Poi rivolse l'arma contro il figlio Giuseppe, che
indietreggiò di due passi, ma questa volta il sicario fu bloccato dal compagno
che gli disse: “Lassalu stari!». Furono i due figli a chiedere aiuto e
in loro soccorso arrivarono gli altri contadini. Anche nel caso Li Puma le
indagini furono presto archiviate.
Li Puma abitava a Raffo, piccolo borgo rurale di Petralia
Soprana. Erano gli anni Quaranta, anni delle grandi manifestazioni per ottenere
l'attuazione dei decreti Gullo, che sancivano l'attribuzione ai braccianti dei
terreni incolti e una più giusta distribuzione dei prodotti. In quegli anni
caddero vittime della mafia numerosi sindacalisti, attivisti, militanti
comunisti e socialisti appartenenti a quel fervido movimento ancorato alle
leghe bracciantili, alle Camere del lavoro e alle cooperative agricole. Sulle
Madonie è Epifanio Li Puma, grazie al suo carisma, a mettersi a capo della
protesta contadina e popolare. Tra i protagonisti di quel periodo c'era anche
Michele Li Puma, parente di Epifanio e stretto collaboratore del
sindacalista-contadino. Michele era figlio di Pietro detto Scialè uno dei
mezzadri del marchese Enrico Pottino. Per la prima volta, nel luglio del 1946,
sulle Madonie furono costituiti i consigli del feudo e si costituì la
Cooperativa "Madre Terra" che contava circa 500 contadini. A guidarli
erano Michele ed Epifanio Li Puma. I contadini per protesta decisero di non
coltivare la terra sino a quando i padroni non si fossero decisi a eseguire i
dettami del decreto Gullo. A non gradire questa presa di posizione, fu il
marchese Pottino che fece intimorire il figlio del suo mezzadro. Nel 1947 le minacce,
a seguito dell'occupazione simbolica delle terre, si fecero più pressanti e
oggetto dell'odio degli agrari divenne Epifanio. Nell' estate del 1947 Epifanio
Li Puma venne sfrattato dal feudo. Il 2 marzo del 1948 il
sindacalista-contadino venne assassinato. Cgil, 70° anniversario della
morte di Epifanio Li Puma, Placido Rizzotto, Calogero Cangelosi, uccisi dalla
mafia tra marzo e aprile del 1948.
Venerdì 2
marzo si parte con l'iniziativa della Cgil tra Petralia e Gangi per ricordare
Li Puma. Partecipa l'ex procuratore aggiunto Agueci, conclude il segretario
nazionale Giuseppe Massafra.
Palermo 28
febbraio 2018 - Venerdì 2 marzo è il settantesimo anniversario
della morte di Epifanio Li Puma. La Cgil Palermo ha organizzato un'iniziativa
con la partecipazione dei comuni di Petralia Soprana, Petralia Sottana,
Castellana Sicula e Ganci e con l'adesione di Anpi, Centro Pio la Torre Libera.
Un'iniziativa alla quale partecipa anche l'ex procuratore aggiunto di Palermo
Leonardo Agueci, che sarà conclusa dal segretario nazionale Cgil Giuseppe
Massafra.
In questo modo la
Cgil avvia le celebrazioni del 70° anniversario di tre suoi esponenti
sindacali, Epifanio Li Puma, Placido Rizzotto e Calogero Cangelosi, assassinati
dalla mafia a pochissima distanza l'uno dall'altro. I primi due furono uccisi
rispettivamente il 2 marzo e il 10 marzo del 1948 e il terzo il primo aprile di
quello stesso anno. Nel ’48, con l’escalation dell'uccisione dei tre dirigenti
sindacali Li Puma, sulle Madonie, Rizzotto a Corleone e Cangelosi a
Camporeale, la mafia sferra il suo colpo decisivo contro le frange più
organizzate del movimento contadino della Sicilia occidentale.
Il 2 marzo alle
ore 9 ci sarà la deposizione dei fiori a Raffo, a Petralia Soprana, il borgo
dove Li Puma nacque. Interverranno Calogero Spitale, segretario zonale Cgil
Madonie e il sindaco di Soprana Pietro Macaluso. Alle 10 sarà deposta un'altra
corona di fiori al monumento di Borgo Verdi, nel comune di Petralia
Sottana, dove dal 2008 si trova una lapide nel luogo in campagna dove il
sindacalista fu ucciso. Alle ore 10,30 a Gangi i terrà un'iniziativa presso
l'auditorium dell'istituto statale d'istruzione superiore “G. Salerno”, plesso
Ragioneria. Coordina il responsabile del dipartimento Legalità della Cgil
Palermo Dino Paternostro. Dopo i saluti del dirigente scolastico Cataldo
Manzone e di Francesco Miagliazzo, sarà proiettato un docufilm in ricordo di
Epifanio Li Puma e delle lotte contadine. Seguiranno quindi gli interventi
dello storico Mario Ragusa, del segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e
di Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto di Palermo. Interverranno quindi
gli studenti dell'Isis. Conclude Giuseppe Massafra.
Per il
segretario Cgil Palermo Enzo Campo è importante oggi ricordare la storia di
Epifanio Li Puma e il suo impegno per il riscatto della Madonie, luoghi dai
quali è partita una vera e propria rivoluzione, che ha portato la libertà e le
terre ai contadini e che negli anni Cinquanta ha cambiato le sorti dell'Italia.
“Il territorio madonita non vuole essere dimenticato proprio perché in questi
comuni sono nati personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia d'
Italia – dice Enzo Campo - Il 2 marzo onoreremo la memoria di Li Puma e
riaffermeremo la volontà della Cgil di considerarlo, insieme agli altri caduti,
tra i figli migliori della Sicilia, ribadendo il nostro impegno per costruire
lavoro e sviluppo nella legalità”.
E aggiunge Dino
Paternostro: “Con l'assassinio di Epifanio Li Puma, la mafia, gli agrari e la
politica reazionaria siciliana vollero non solo privare il movimento contadino
di un dirigente prestigioso ma lanciare un messaggio politico a tutti i
siciliani alla vigilia delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, attraverso
un crescendo di delitti. Il 2 marzo 1948 fu assassinato Li Puma a Petralia
Sottana, otto giorni dopo, il 10 marzo, venne ucciso Placido Rizzotto a
Corleone, e dopo venti giorni, il primo aprile, Calogero Cangelosi a
Camporeale. Un messaggio chiaro ed inequivocabile: chi si schierava col
movimento contadino e con la sinistra veniva ucciso”.
SCHEDA. Li Puma capo lega del movimento dei
contadini per la riforma agraria. La sua azione fu determinante per la promozione
dei diritti dei lavoratori, nella contrapposizione con i potentati dei feudi.
Un simbolo di giustizia sociale, un eroe delle Alte Madonie. Venne ucciso a sangue freddo
davanti al suo figlioletto di soli 13 anni, in contrada Albuchia, territorio di
Petralia Soprana. Il dirigente sindacale stava arando con i muli un
appezzamento di terra di proprietà del cognato, insieme ai suoi figli Santo di
19 anni e Giuseppe di 13, quando comparvero all'improvviso due uomini. Dopo
qualche domanda, uno di loro spianò il fucile e fece fuoco contro Epifanio, che
stramazzò per terra. L'altro sicario, per finirlo, gli esplose alcuni colpi di
pistola alla testa. Poi rivolse l'arma contro il figlio Giuseppe, che
indietreggiò di due passi, ma questa volta il sicario fu bloccato dal compagno
che gli disse: “Lassalu stari!». Furono i due figli a chiedere aiuto e
in loro soccorso arrivarono gli altri contadini. Anche nel caso Li Puma le
indagini furono presto archiviate.
Li Puma abitava a Raffo, piccolo borgo rurale di Petralia
Soprana. Erano gli anni Quaranta, anni delle grandi manifestazioni per ottenere
l'attuazione dei decreti Gullo, che sancivano l'attribuzione ai braccianti dei
terreni incolti e una più giusta distribuzione dei prodotti. In quegli anni
caddero vittime della mafia numerosi sindacalisti, attivisti, militanti
comunisti e socialisti appartenenti a quel fervido movimento ancorato alle
leghe bracciantili, alle Camere del lavoro e alle cooperative agricole. Sulle
Madonie è Epifanio Li Puma, grazie al suo carisma, a mettersi a capo della
protesta contadina e popolare. Tra i protagonisti di quel periodo c'era anche
Michele Li Puma, parente di Epifanio e stretto collaboratore del
sindacalista-contadino. Michele era figlio di Pietro detto Scialè uno dei
mezzadri del marchese Enrico Pottino. Per la prima volta, nel luglio del 1946,
sulle Madonie furono costituiti i consigli del feudo e si costituì la
Cooperativa "Madre Terra" che contava circa 500 contadini. A guidarli
erano Michele ed Epifanio Li Puma. I contadini per protesta decisero di non
coltivare la terra sino a quando i padroni non si fossero decisi a eseguire i
dettami del decreto Gullo. A non gradire questa presa di posizione, fu il
marchese Pottino che fece intimorire il figlio del suo mezzadro. Nel 1947 le minacce,
a seguito dell'occupazione simbolica delle terre, si fecero più pressanti e
oggetto dell'odio degli agrari divenne Epifanio. Nell' estate del 1947 Epifanio
Li Puma venne sfrattato dal feudo. Il 2 marzo del 1948 il
sindacalista-contadino venne assassinato.
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