SALVO PALAZZOLO
Le rivelazioni dell’ultimo pentito. Si cercano gli aggressori dell’inviato
di “Striscia la notizia” I video sotto esame
«Ci sono trecento persone che vendono cocaina allo Zen2» . L’ultimo
pentito di Cosa nostra, Sergio Macaluso, sta raccontando ai magistrati della
Dda cosa accade oggi fra i casermoni del quartiere San Filippo Neri, dove
domenica è stato aggredito l’inviato di Striscia la notizia, Vittorio
Brumotti, impegnato in un servizio proprio sullo spaccio. Macaluso fa due
nomi, soprattutto: «I personaggi più grossi sono Fabio Chianchiano e Tonino
Lupo». Il primo, attualmente in carcere, viene definito come «il trafficante
numero uno per la cocaina», Cosa nostra ha rapporti strettissimi con lui.
«Non
l’hanno fatto uomo d’onore solo perché una volta patteggiò una condanna — così
spiega il collaboratore, non risparmiando particolari — e poi si è preso la
donna di uno che era in carcere, sono cose che pesano a livello di serietà in
un certo ambiente » . Serietà criminale a parte, Chianchiano è un uomo
ricchissimo ( e il suo tesoro non è stato ancora sequestrato): « È il
proprietario di mezza Palermo » , ha messo a verbale il pentito davanti ai
pm Picozzi, Luise e Tartaglia. « Può anche farsi 20 anni di carcere, ma ha
tantissime case affittate fra Partanna e Tommaso Natale, problemi non è ha
lui». Di sicuro, il carcere non ha fermato la potente macchina organizzativa
del grossista di cocaina più facoltoso dello Zen: la sua holding è ancora fra
le più attive a Palermo.
«Tonino Lupo gestisce invece la piazza di spaccio più grande di tutto lo
Zen 2», spiega il pentito. «Al suo servizio ci sono una ventina di ragazzi,
che lavorano da mattina a sera, vendono non solo cocaina, ma anche eroina ed
hashish» . Macaluso dice di Lupo: «È una persona seria, molto seria. Da
Chianchiano prendeva anche diecimila euro di merce al giorno». Nonostante le
operazioni dei carabinieri e della polizia, lo Zen2 resta una roccaforte della
droga. E ora si cerca di dare un nome ai venti che hanno accerchiato l’inviato
di Striscia,Vittorio Brumotti: i video realizzati dalla troupe ritraggono
chiaramente dei giovani pregiudicati, è probabile che verranno presto denunciati.
Oggi, invece, gli esperti del Ris di Messina esamineranno l’auto blindata
utilizzata da Brumotti, sullo sportello posteriore (lato passeggero) è
rimasto un foro, forse causato da un proiettile calibro 12 sparato da un fucile
a pallettoni. Forse. Perché, al momento, non è stata trovata alcuna ogiva
all’interno dell’auto. « Esprimo la netta condanna per quanto è accaduto ieri
contro l’inviato di Striscia la notizia — ha scritto il sindaco
Leoluca Orlando sulla sua pagina Facebook — spero che gli autori siano presto
individuati » . Il sindaco fa anche un «plauso al lavoro quotidiano delle forze
dell’ordine e per quanti nel quartiere, cittadini e associazioni, si prodigano
e praticano ogni giorno la cultura della legalità ».
Fra esperienze di speranza e di riscatto, lo Zen 2 continua ad essere una
frontiera difficile. Racconta il pentito Macaluso: «Nel quartiere, ci sono dei
ragazzi che sono disposti a tutto quando vedono un modo facile di fare denaro.
Con venti euro e due canne se ne recluta uno per fare un danneggiamento » .
Qualcuno di questi ragazzi si era anche messo in testa di spacciare senza
l’autorizzazione di Cosa nostra: « Fu redarguito — spiega il pentito — ci sono
troppi soldi in ballo».
La Repubblica Palermo, 27 febbraio 2018
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