domenica, febbraio 11, 2018

Palermo. Quanti incivili: uscire per noi è un’avventura

Il racconto. La vita a ostacoli. Mille disagi dal teatro al megastore Ostruito pure l’ingresso dell’ospedale
PATRIZIA GARIFFO
Chi ha visto il film di Ficarra e Picone, “L’ora legale”, si ricorderà sicuramente l’esilarante scena in cui Salvo Ficarra occupa sistematicamente il posto auto riservato a un suo concittadino disabile. Una scena molto divertente, infatti ho riso tanto anche io, ma quando episodi come questo accadono nella realtà non si ride più così tanto, anzi diventa tutto molto sgradevole e faticoso. In genere, chi occupa il posto di cui, per sua fortuna, non ha bisogno, non ha la sfrontatezza esibita dal simpatico attore ma il fastidio che provoca è lo stesso.

Provate a immaginare di volere andare al teatro, al cinema o al centro commerciale e di essere tranquilli perché sapete che ci sono dei posti riservati a chi, come voi, ha difficoltà a camminare, a fare anche pochi metri. Arrivati, però, vi rendete conto che questi posti sono occupati. Presi non da chi ha le vostre stesse difficoltà, ma da chi quei pochi metri li può fare facilmente. Lo stesso problema si presenta, poi, davanti casa dove, chi è disabile, molte volte, non ha la possibilità di parcheggiare, pur essendoci dei posti H.
E quando invece ha la possibilità di farlo, c’è chi pensa bene di posteggiare in doppia fila, impedendo al malcapitato di uscire. Se fosse un film, questi “bravi automobilisti” sarebbero ancora più spassosi dello scanzonato Salvo Ficarra.
Purtroppo, però, nella realtà di tutti i giorni ci si diverte poco, visto che i “bravi automobilisti” sono tanti e si esibiscono in incredibili performance. Oltre ai posteggi H, un altro loro punto forte sono gli scivoli dei marciapiedi, che vengono sistematicamente occupati, come se la loro funzione fosse solo quella. Come dovrebbe essere chiaro, ma evidentemente non lo è per tutti, gli scivoli servono ad agevolare le persone sulla sedia a rotelle o che hanno difficoltà a camminare, ma anche le mamme con i passeggini. Nella loro incivile inconsapevolezza, i “bravi automobilisti” occupano interamente lo scivolo, senza curarsi della sua effettiva funzione, credendo pure di avere senso civico, perché non posteggiano in doppia fila e nemmeno in mezzo alla strada.
Come ha fatto, qualche mattina fa, il tizio che, con la sua auto, ha coperto del tutto lo scivolo del marciapiede dell’ingresso dell’ospedale “Cervello”.
Questo eccellente automobilista ha tenuto la sua macchina là per almeno un’ora e mezza, come se non ci fosse niente di strano, come se quello scivolo non servisse a nessuno, ma solo a lui.
Ciò, ovviamente, ha causato non pochi inconvenienti a chi, come me, doveva salire sul marciapiede, costringendolo a cercare un altro accesso. Ci sono, poi, alcuni “bravi automobilisti” che si sforzano di uscire dal loro status di inciviltà e, così, pensano di creare meno problemi, occupando solo una porzione di scivolo. Mi capita spesso di vedere scene di questo tipo e, ahimè, non solo a Palermo e in Sicilia, ma in diverse parti d’Italia. L’ignoranza non fa differenze di latitudine. Queste persone sono convinte di parcheggiare l’automobile in modo corretto, ma non capiscono o, con più probabilità, fanno finta di non capire che se lo scivolo ha quelle dimensioni un motivo c’è.
Se chi è in carrozzina deve fare innumerevoli manovre per salire sul marciapiede, perché lo spazio dello scivolo si è ridotto a causa di una macchina, la situazione si complica e l’accesso facilitato diventa inutile.
Chi parcheggia in questo modo, però, non si sente affatto in torto, infatti, se glielo fai notare, ti guarda con aria candida e serena, come chi non ha fatto nulla di sbagliato. In fondo mezzo scivolo era libero, non bastava?
No, “bravi automobilisti”, non basta ed è bene che lo capiate, considerando pure che, purtroppo, ancora troppo pochi vigili ve lo spiegano.

La Repubblica Palermo, 9 febbraio 2018

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