Autocompattatori in attesa a Bellolampo |
PALERMO. Decine di autocompattatori in fila
per depositare nella discarica di Bellolampo i rifiuti raccolti a Palermo e in
vari comuni della provincia. La discarica è rimasta chiusa per due giorni e il
conferimento si è dunque fermato. Ma non tutti i mezzi sono ammessi. A Bellolampo possono essere portati i rifiuti di
Palermo e di Ustica. Per altri 50 comuni, gestiti dalla società EcoAmbiente, la
procedura è più lunga e anche più onerosa. La società tratta i rifiuti
provenienti dalla provincia e, dopo la "stabilizzazione", li
trasferisce nella discarica Oikos di Motta Sant'Anastasia.
I sindaci
hanno protestato per il costo del servizio, che è salito a oltre 180 euro
a tonnellata, ritenuto eccessivo rispetto alle disponibilità finanziarie dei
comuni. Hanno quindi chiesto due settimane fa di incontrare il presidente
della Regione, Nello Musumeci, per individuare una soluzione meno onerosa che
li costringe ad aumentare le bollette.
Ieri sera i
sindaci di 50 comuni delle province di Palermo e Trapani si sono riuniti a
San Cipirrello per concordare una linea d'azione comune. Hanno costituito un
comitato di protesta contro l'emergenza rifiuti e si sono autoconvocati davanti
al presidente della Regione.
La mattina del
18 gennaio si presenteranno a Palazzo d'Orleans per chiedere interventi
urgenti per l'emergenza rifiuti. Proprio il costo del servizio ha portato
alla protesta dei sindaci che adesso sono costretti a chiedere ai
cittadini un aumento della Tari.
Con Musumeci
vogliono concordare una soluzione più economica. "L'aumento dei costi del
servizio - dice Rosario Petta, sindaco di Piana degli Albanesi - vanifica gli
sforzi che si stanno facendo per incrementare la raccolta differenziata".
Gds.it - 9 gennaio 2018
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