Numerosi in citta’ gli assalti ai furgoni carichi di
tabacchi, con sequestro delle vittime e cospicui guadagni
Il 13 dicembre p.v., nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata
“COMMANDO”, la Compagnia CC di Palermo San Lorenzo ha eseguito un’ordinanza
applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP di Palermo su richiesta della
locale Procura, nei confronti di 13 persone, ritenute responsabili – a vario
titolo – di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di
rapine” e “ricettazione”. La misura restrittiva costituisce l’esito delle attività investigative,
avviate nell’ottobre 2016, in direzione di un gruppo di palermitani, dedito
alla commissione di rapine ai furgoni della società C.D.T. (Centro
Distribuzione Tabacchi s.r.l.), incaricata di trasportare tabacchi lavorati
presso le rivendite di Palermo e provincia. (I NOMI DI TUTTI GLI ARRESTATI)
Nel corso dell’indagine, sviluppata mediante indagini tecniche e
tradizionali, valorizzate da servizi di osservazione e controllo, sono state
ricostruite numerose rapine consumate/tentate e delineato il gruppo
delinquenziale.
In particolare, le investigazioni sono state avviate dopo un tentativo di
rapina, avvenuto a fine settembre 2016 in via Pirandello. Dopo alcuni mesi di
approfondimenti, è emerso che l’attività delittuosa era il frutto di un accordo
stabile tra diverse persone, volto a far conseguire all’associazione cospicui profitti
derivanti dall’esecuzione di numerose rapine in danno degli autotrasportatori
di tabacchi lavorati. Il gruppo criminale agiva con mezzi – alcuni dei
quali rubati – e persone già coinvolte in reati specifici.
Ogni episodio delittuoso:
- era preceduto da una fase preparatoria
(consistente nella programmazione della strategia che richiedeva continue,
adeguate comunicazioni per gli associati e per i complici), dal riepilogo della
ripartizione di ruoli e competenze, nonché dalla definizione dei tempi e delle
modalità d’intervento;
- prevedeva che alcuni indagati
sovraintendessero alla ripartizione dei ruoli, altri alla decisione sulla
opportunità di procedere o meno all’esecuzione dell’azione delittuosa, in
ragione del livello di rischio dell’operazione rapportato al presumibile
bottino da conseguire; altri sodali si occupavano in concreto del reperimento e
della guida dei veicoli di provenienza illecita, utilizzati per bloccare la
marcia dei furgoni carichi di tabacchi, per poi condurli nel luogo deputato al
trasbordo della merce dove, ad attenderli, c’erano altri gregari.
Quindi, nelle prime ore del mattino, aveva luogo un preliminare incontro
tra tutti i componenti della banda, che hanno poi davano seguito al programma
ideato, attivando i meccanismi rodati in pregresse fasi esecutive. I rapinatori
si suddividevano in più veicoli, solitamente in autovetture – delle quali
alcune rubate – uno o più motocicli ed un furgone. Il mezzo del Centro
Distribuzione Tabacchi s.r.l. inizialmente scortato, veniva atteso nella zona
prossima a quella prescelta per l’azione criminosa e veniva poi seguito, in
attesa che, dopo un certo numero di consegne alle rivendite, gli
autotrasportatori restassero privi della scorta. A quel punto, un’autovettura
rubata tagliava la strada al furgone: dei tre malfattori, uno saliva a bordo di
quest’ultimo e, minacciando l’autista, lo obbligava a seguire l’altra
autovettura, nella quale, nel frattempo, era stato sequestrato l’altro
fattorino. I due mezzi raggiungevano, così, il furgone della banda,
opportunamente parcheggiato in un luogo defilato per permettere il
trasferimento della merce lontano da occhi indiscreti. Terminata l’operazione,
l’intero carico veniva trasportato in un altro luogo dove le confezioni di
sigarette venivano scaricate ed occultate, per poi essere, evidentemente,
piazzate ad uno o più ricettatori, con conseguente congruo profitto per tutti i
protagonisti dell’azione criminale.
Ebbene, tutte le volte in cui la banda si organizzava per assaltare il
furgone, le fasi sopra descritte si sono realizzate, nel rispetto della
sequenza preordinata; il gruppo ha, poi, desistito – e la rapina non è stata
consumata – ogni volta che l’autovettura dell’istituto di vigilanza ha
continuato a scortare ad oltranza il furgone adibito al trasporto dei tabacchi,
o che le vedette dell’associazione hanno scorto la presenza
sospetta di autovetture ritenute sospette, ritenendo che svolgessero la
medesima funzione, a protezione del carico di sigarette, o che appartenessero
alle Forze dell’Ordine.
Al vertice dell’organizzazione vi sono UNNIEMI Cesare e CANNIZZARO
Alessandro, coloro che sovrintendono alla fase decisionale, punto di
riferimento essenziale per gli altri associati. Peraltro, pur essendo sempre
presenti sullo scenario, i due, dopo aver terminato l’incontro/briefing,
restavano defilati e, nonostante seguissero da vicino l’evoluzione dei fatti,
non partecipavano direttamente all’agguato, né alle procedure di scarico e di
occultamento della merce, sovraintendendo invece agli aspetti organizzativi
dell’attività illecita.
SOGGETTI ARRESTATI
- Responsabili di “associazione per
delinquere finalizzata alla commissione di rapine e ricettazione”:
1. ALGERI ALESSANDRO,
nato il 22 set 84: custodia cautelare in carcere;
2. ALGERI FABIO ALVARO,
nato il 20 set 89, già detenuto per altra causa: carcere;
3. CANNIZZARO ALESSANDRO,
nato il 30 set 78, in detenzione domiciliare per altra causa: carcere;
4. GAROFALO Andrea,
nato il 12 set 94, agli arresti domiciliari per altra causa: carcere;
5. GAROFALO Giuseppe,
nato il 04 nov 90: carcere;
6. PRECANIA Gioacchino,
nato il 04 nov 82: carcere;
7. UNNIEMI Cesare,
nato il 08 dic 71: carcere;
8. SANZO Pietro, nato
il 08 dic 80: arresti domiciliari.
- responsabili di “rapine e tentate
rapine”:
9. LUISI Giuseppe,
nato il 14 feb 73, già detenuto per altra causa: carcere;
10. DI VITA Domenico, nato il 10 nov 64, in
atto sottoposto alla libertà vigilata: arresti domiciliari;
11. OLIVA Vincenzo, nato il 16.03.1964:
arresti domiciliari;
12. FERRANTE Roberto, nato il 08 apr 69:
carcere,
13. PUCCIO Giovanni, nato il 10.07.1994:
arresti domiciliari,
nonché tutti i soggetti indicati al punto precedente.
TUTTI NATI E RESIDENTI A PALERMO, CENSURATI.
- Ai soggetti
indicati ai nn. 1 - 2 - 4 - 6 e 13, viene altresì contestato il reato di
“ricettazione”, in relazione alle auto rubate, utilizzate dall’associazione per
compiere le rapine.
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