DINO PATERNOSTRO
Augurare un felice 2018 a tutti i nostri
lettori è il minimo che possiamo fare. Ma, senza volere avere l’aria di chi fa
la “predica” di fine anno, riteniamo che un anno felice o, comunque, migliore,
lo si possa costruire solo col contributo (piccolo o grande che sia) di
ciascuno di noi. Ci piacerebbe tanto che sui social ci fosse sempre meno spazio
per le invettive e la parolacce e sempre più spazio per un confronto che parta
sempre dal rispetto per gli altri. E ci piacerebbe che tutti, specie nelle
nostre comunità locali, dove ci conosciamo tutti, ci sforzassimo di pensare e
suggerire cosa si potrebbe fare per migliorare le condizioni di vita e dei
servizi per i cittadini.
La nostra città, che tutti (ciascuno a modo
nostro) amiamo, da un anno e mezzo non ha più un sindaco, una giunta e un
consiglio comunale. “Sciolti per mafia” è il marchio che ci ritroviamo
attaccato addosso. Fa male, ma sarebbe troppo facile gridare al complotto.
Dobbiamo, invece, avere la capacità di fare autocritica e capire dove abbiamo
sbagliato, perché non c’è dubbio che tutti (anche quelli che pensiamo di non
avere colpe) abbiamo sbagliato qualcosa. Chi più e chi meno, ma tutti. Se
arriviamo a comprendere dove e cosa abbiamo sbagliato, allora possiamo pensare
di risalire la china.
Da quasi un anno e mezzo la nostra città è
amministrata da una Commissione straordinaria, che dobbiamo avere il dovere e
la lealtà di ringraziare per quello che sta facendo per rimotivare e
ricostruire una comunità come la nostra, che oscilla pericolosamente tra
vittimismo (“ce l’hanno tutti con noi!”) e rabbia (“sono tutti ladri e
incapaci!”). La Commissione va ringraziata perché, in mezzo a mille difficoltà,
sta cercando di ampliare l’area dei cittadini (giovani, in primo luogo) che non
si rassegnano, che vogliono ripartire, che vogliono ritrovare le ragioni di un
impegno civico. Speriamo che quest’area diventi sempre più grande,
maggioritaria nella nostra città.
Ma la Commissione straordinaria va ringraziata
perché sta risanando il bilancio comunale che (a dir poco) era disastrato e –
piano piano – sta tornado a fare (nella legalità) le cose “normali” che la
nostra città stava dimenticando: la refezione scolastica, il trasporto gratuito
per gli studenti pendolari, la ristrutturazione degli impianti sportivi, i
regolamenti, la riorganizzazione dei servizi comunali. Riducendo i costi: il
che non è male, anzi! Non stanno facendo miracoli le d.sse Giovanna Termini,
Rosanna Mallemi e Maria Cacciola, ma – con costanza e professionalità – stanno
dimostrando che si può amministrare al servizio di una comunità, facendo
riscoprire le ragioni e la bellezza dello stare insieme, del collaborare per il
bene comune.
Questo nuovo spirito civico, che hanno
introdotto le commissarie, dovremmo avere la capacità di salvaguardare e
valorizzare anche per “il dopo”. Il prossimo autunno torneremo a votare per
eleggere nuovamente il sindaco e il consiglio comunale. Ci assumeremo tutti una
grande responsabilità. Dovremo riprendere il destino della città nelle nostre
mani e proseguire un percorso tante volte iniziato (potremmo dire: nei secoli)
e tante volte interrotto, in maniera più o meno traumatica. Speriamo che venga
fuori una nuova classe dirigente, giovane e motivata, capace di costruire la
nuova Corleone. Probabilmente, per amministrare al meglio la città, non si
tratterà di costruire schieramenti politici di sinistra, di destra o di centro,
ma di mettere su un gruppo di donne e di uomini di buona volontà, generosi e
solidali (come ha detto stasera il presidente Mattarella), capaci di ascoltare
i cittadini e insieme ad essi costruire e realizzare un programma per la città.
Infatti, più che dividersi in destra e sinistra, la nostra città è bene che
sappia isolare e mettere all’angolo i disonesti e gli incapaci. Solo così si
potrà avere quello scatto d’orgoglio necessario per la rinascita e per chiedere
e dare fiducia al mondo.
Un aiuto in questa direzione potremmo darlo
subito, abbandonando la facile strada degli insulti e delle polemiche e
intraprendendone un’altra, magari più difficile e scomoda, ma sicuramente più
utile alla nostra comunità: la strada del confronto e della proposta. Vogliamo
cominciare a mettere in fila quello che vorremmo per la nostra città? Tanti
giovani corleonesi in questi anni hanno girato l’Italia, l’Europa e (alcuni) il
mondo. Proprio ieri sera ne ho incontrato alcuni che sono stati (e stanno per
lavoro) a Dublino, a Berlino, a Parigi, a Barcellona, a New York, a Tokyo, a
Milano, Bologna, Firenze, Roma. Tante belle intelligenze. Tante energie buone. Hanno
fatto esperienza. Facciamo tesoro delle loro e delle nostre esperienze per
provare a costruire una Corleone migliore, più accogliente, più bella. Le
potenzialità ci sono tutte. Anche le energie, se le utilizziamo per il bene
comune. Allora facciamolo! Nei prossimi giorni, se siete d’accordo, apriremo
una pagina proprio per raccogliere idee, proposte, suggerimenti per il futuro
della nostra città.
Intanto, buon anno a tutti!
Dino Paternostro
direttore di Città Nuove
direttore di Città Nuove
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