FRANCESCO PATANÉ
L’accusa di un dirigente: “Il presidente del Consiglio
mi chiese di non firmare la nomina a lui sgradita, mi irritai”. Secondo Dario Gristina il politico cercò di ottenere un rinvio Obiettivo
aiutare il consulente a lui vicino
Con l’ispezione dell’Autorità nazionale anticorruzione in corso, nelle
stanze di Palazzo delle Aquile andava in scena una battaglia fra politici e
burocrati per la nomina del consulente giuridico del Consiglio comunale. Furono
dieci giorni roventi quelli dal 7 al 17 giugno 2015 nel palazzo di città. Con
gli ispettori Anac nei corridoi, l’allora ( e attuale) presidente del Consiglio
comunale Salvatore “ Totò” Orlando si sarebbe speso per ottenere la nomina del
candidato a lui più gradito, Antonino Rera, che quell’incarico l’aveva
ricoperto per oltre un decennio.
Totò Orlando voleva lui per quella posizione (che vale circa 10mila euro
all’anno di indennità oltre al normale stipendio), ma i due membri della
commissione valutativa Serafino Di Peri e Dario Gristina erano di diverso
avviso.
Per i due dirigenti comunali chiamati a scegliere il candidato, il
profilo migliore era quello di Niccolò Giuffrida, se non altro per la rotazione
dei funzionari richiesta dalla normativa anti- corruzione. Pur sapendo che la
scelta di Giuffrida avrebbe fatto infuriare Totò Orlando, Di Peri e Gristina la
fecero lo stesso l’ 8 giugno. Ma quel verbale fu firmato solo una settimana
dopo, secondo i suoi accusatori a causa dell’intervento del presidente del
Consiglio comunale. «Salvatore Orlando ha esercitato delle pressioni affinché
venisse nominato Rera anziché Giuffrida» , ha riferito Gristina ai
militari della guardia di finanza che hanno indagato sulla vicenda dopo
l’esposto presentato in procura dall’altro componente della commissione, l’ex
comandante della polizia municipale Serafino Di Peri. « Alla conclusione dei
lavori della commissione — continua Gristina — mi ha convocato nel suo ufficio
invitandomi a non firmare temporaneamente il verbale e facendomi intendere
chiaramente che Giuffrida non venisse nominato. Ho firmato quel verbale una
settimana dopo perché speravo di convincere Totò Orlando e comunque soltanto
dopo avere sbollito la rabbia per quell’intromissione ». Per i sostituti
procuratori Claudia Bevilacqua e Francesco Del Bene le presunte pressioni di
Totò Orlando, le sue due e-mail dai toni irritati e un incontro burrascoso nel
suo ufficio con Dario Gristina sono elementi sufficienti a chiedere il
giudizio con l’accusa di tentata concussione. In particolare agli atti dell’indagine
c’è un’e- mail che Totò Orlando invia a Di Peri: il presidente del Consiglio
comunale farebbe intendere di essere al corrente dei guai giudiziari passati di
una sua collaboratrice.
Ma in quei dieci giorni a Palazzo delle Aquile si giocava anche la partita
delle 14 nomine a dirigente a tempo determinato. E nelle relazioni della
guardia di finanza ai sostituti procuratori viene sottolineata una coincidenza:
Gristina ha firmato il verbale della nomina di Giuffrida lo stesso giorno, il
15 giugno 2015, in cui il sindaco Leoluca Orlando ha nominato Antonino Rera
dirigente responsabile del servizio Economato.
La Repubblica Palermo, 9 dic 2017
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