Un momento della presentazione del libro nell'aula magna del liceo di Corleone |
PATRIZIA GARIFFO
Il 4 dicembre al Liceo di Corleone è stato presentato il libro della scrittrice corleonese Patrizia Gariffo "Messi vicini per caso". Pubblichiamo l'intervento integrale dell'autrice, che lancia un messaggio ottimista: "Non è il destino a scegliere per noi, ma siamo noi, con impegno, fatica e sacrifici, a decidere come deve essere la nostra vita"
Buongiorno a tutti e grazie per essere
venuti. Tanti di voi li conosco, ma molti altri no e sono felice che abbiate
voluto essere qua. Io, da sempre, sono stata più brava a scrivere che a parlare
e ho coltivato questo talento un po’ per passione e un po’ per necessità. Così,
oggi, quello che vorrei dirvi, l’ho scritto e lo leggerà mia sorella, Concetta…
sarò breve, state tranquilli. In questi giorni ho pensato tanto a che cosa
avrei potuto dire, ho pensato soprattutto…non me ne vogliano gli altri…che avrei
avuto davanti tanti ragazzi giovani. E parlare a dei ragazzi, attirare il loro
interesse e la loro attenzione non è sempre facile. Allora mi sono detta “Io
che cosa potrei dire a tutti loro?” Io non ho messaggi da dare, perché non ho
nulla da insegnare. Posso solo raccontare una parte della mia storia…ho promesso
che sarei stata breve. E, visto che sono stata invitata qua dalla Dirigente
Scolastica e dagli altri Professori per presentare MESSI VICINI PER CASO,
voglio raccontarvi proprio com’è nato questo libro. Come ho scritto più volte, il
romanzo è nato veramente “per caso”, ma soprattutto in un momento in cui le
cose non giravano al meglio, almeno così mi sembrava in quel periodo.
Avevo interrotto una collaborazione
giornalistica con un sito internet ed ero arrivata seconda ad un concorso
letterario…ma il secondo posto serve a poco, almeno nelle gare. Quindi, la mia
avventura da “scrittrice” non ha avuto inizio da due momenti particolarmente
entusiasmanti, ma ciò che è accaduto dopo mi ha dimostrato che questo non
significa niente.
Da questo
periodo, infatti, qualcosa era nata: una piccola storia, quella di Andrea e
Stella, che all’inizio non si chiamavano neanche così. La loro storia, a poco a
poco, si è arricchita di idee, di particolari, di altri protagonisti e così ho
iniziato a scriverla. E nel giro di 6 mesi circa, da novembre a maggio, la
vicenda di MESSI VICINI PER CASO ha avuto il suo epilogo. Ho trovato una casa
editrice grazie ad internet, che, se usato bene, è uno strumento preziosissimo,
ed il romanzo a giugno è stato pubblicato. E tutto quello che è accaduto dopo
la pubblicazione in tanti lo conoscono già, grazie ai social e al passaparola,
che hanno decretato …a quanto pare…un certo gradimento del mio libro.
Ho voluto raccontarvi tutto questo perché mi
piacerebbe provare a trasmettere un messaggio positivo. Un messaggio che
contrasta con una convinzione
errata ma, purtroppo, sempre più radicata, secondo cui, per avere un posto al
sole nella vita, è necessario avere per forza un background favorevole: una
buona condizione sociale ed economica, un perfetto stato di salute, fare gli incontri
giusti e l’elenco potrebbe continuare. Non è così e io, ma non solo io, ne sono
la dimostrazione tangibile. Non è il destino a scegliere per noi, ma siamo noi,
con impegno, fatica e sacrifici, a decidere come deve essere la nostra vita.
Non è un percorso esente da sconfitte, perché quelle ci sono e spesso sono
tante e dolorose, ma è una strada che si può e si deve seguire senza lasciarsi
abbattere. E avere un posto al sole non significa essere ricchi e famosi, ma
essere appagati e sereni, anche se sconosciuti.
Quello che vi
auguro, quindi, è di non lasciarvi fuorviare dall’idea che
solo quelli che hanno condizioni di vita positive possono fare qualcosa di
bello e di buono, perché non è così. E, non meno importante, vi auguro di non lasciarvi influenzare da chi
crede che sia sempre tutto nero e che nulla potrà mai cambiare. Avere un
passato ed un vissuto complicati, naturalmente, rende le cose più difficili, ma
non è un limite. Insegna piuttosto a guardare la vita da un’altra prospettiva,
ad aggirare gli ostacoli e a capire che si può andare avanti, comunque e
nonostante tutto. Per questa consapevolezza, che si acquisisce nel tempo, devo
ringraziare la mia famiglia, che non si è
mai arresa e, nei pochi momenti in cui l’ho fatto io, mi ha dato la “scossa”,
anche con durezza, affinchè andassi avanti, Massimo, mio cognato, e
i miei nipoti, Luca, Aida e Viola. Ringrazio anche i miei amici, i miei compagni e i miei insegnanti,
che mi hanno dato tanto, molto di più di quello che loro credono.
E
concludo prendendo in prestito le parole dell’astrofisico
Stephen Hawking, uno con cui il destino non è stato di certo clemente e che,
nonostante una gravissima disabilità che lo ha privato dei movimenti e dell’uso
della parola, è diventato uno scienziato di fama mondiale. Hawking una volta disse:
“per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile
fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi”. E questo è quello che
dovremmo fare tutti e spero lo facciate pure voi, perché è il regalo più grande
che potrete fare a voi stessi.
Grazie a tutti: a voi che mi
avete ascoltato, spero senza avervi annoiato, alla Dirigente Scolastica Natalia Scalisi, alla mia
Professoressa Marcianti e ai Professori Salvina Rogato, Monica Di Rosa e Vincenzo
Campo per questa bellissima mattinata.
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