Il municipio di Corleone |
Riina è sepolto. Dopo Liggio e Provenzano è arrivato il turno del
capo dei capi. Corleone, invece, deve risorgere. I rischi che Giovanni
Grizzaffi insieme a Salvuccio Riina & company possano tentare di
mettere ancora sotto scacco la città e il territorio del corleonese ci sono.
Non sarà facile contrastare Cosa nostra, ma oggi provare addirittura a
cancellarla non è una missione impossibile.
A Corleone la sepoltura di Riina può rappresentare una
fase di passaggio che tutta la parte onesta della comunità deve poter vivere
come una liberazione. Attualmente il Comune è commissariato per
infiltrazioni mafiose, lo Stato ha inviato dei bravi funzionari e la stessa
Prefettura di Palermo sta seguendo con attenzione la vita amministrativa. E’ il
momento giusto per fare un salto di qualità, “qui ed ora”, e le istituzioni
tutte devono comprendere che vincere la sfida proprio a Corleone porterebbe ad
un risultato di inestimabile valore.
Le istituzioni devono investire in legalità e
sviluppo. Possono essere utili alcune proposte concrete, alla portata,
condivise e tanto attese dai cittadini.
Inizierei dalle strade di collegamento per
Corleone e per l’intero corleonese. La mafia ne vuole controllare gli
appalti. Lo Stato, invece, deve dimostrare che non ha paura e che è in grado di
realizzare queste importanti opere pubbliche, senza che Cosa nostra “ci metta
il becco”. Pensate un po’ che prezioso risultato si potrebbe ottenere
completando la Corleone-Marineo e costruendo dall’altro versante una strada
veloce capace di collegare Corleone con la Palermo-Sciacca e, attraverso
Partinico, con l’autostrada Palermo-Trapani. Quest’ultima, a due passi
dall’aeroporto Falcone e Borsellino, rappresenterebbe un’opportunità
straordinaria di rottura dall’isolamento, di crescita e rilancio produttivo.
Il secondo esempio potrebbe essere rappresentato
dal recupero del caseificio. Anche questo un investimento
fondamentale e tanto atteso, nel quale la mafia voleva inserirsi. Un caseificio
moderno che oggi potrebbe costituire un volano di sviluppo, con prodotti locali
eccellenti che darebbero al corleonese opportunità di crescita e di lavoro,
facendo comprendere a tutti quanto sia conveniente schierarsi dalla parte della
legalità.
Un’altra proposta è il completamento
dell’ospedale. Il nosocomio di Corleone sta conoscendo un rilancio senza
precedenti grazie alla guida dell’Asp 6 di Palermo. Si tratta già
di una realtà positiva, all’avanguardia e con delle ottime
professionalità. Investire per completare l’ala nuova sarebbe un vero e proprio
schiaffo alla mafia di portata storica. Potenziare ancora di più la dotazione
di personale, apparecchiature e servizi darebbe più credibilità e forza allo
Stato.
Infine, è necessario investire sulle scuole per
farle diventare belle, accoglienti, funzionali, sicure ed ultramoderne. Anche
così si mette in ginocchio la mafia, tenendo conto che le scuole del corleonese
sono un patrimonio importante ed impegnato da anni nella promozione della
cultura della legalità. Basterebbe partecipare al giorno del ricordo di Placido
Rizzotto per comprendere quanto è stato fatto e quant’altro bisogna fare.
Uno Stato che rompe gli indugi e investe in modo
massiccio e progettuale su Corleone fa un vero salto di qualità nel contrasto
alla mafia, in grado di dare un ulteriore stimolo all’intera comunità, di
chiudere definitivamente con i boss ed i loro continui tentavi di
riorganizzazione. Corleone non aspetta altro che riprendere quel cammino di
liberazione iniziato nel ’93, per dare oggi la possibilità all’Italia e al
mondo intero di sotterrare insieme a Riina tutta Cosa nostra.
Giuseppe
Lumia
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