SARA SCARAFIA
È STATO ALL’ARS PER L’MPA, TORNA CON SALVINI
La Lega di Matteo Salvini entra per la prima volta all’Assemblea regionale
siciliana sulle gambe di Antonino, detto Tony, Rizzotto, 65 anni e diverse
casacche politiche appese nell’armadio di casa: da quella della Dc a quella di
Forza Italia, da quella autonomista del Movimento per l’autonomia, col quale
venne eletto deputato regionale nel 2006, a quella di Alleanza nazionale. E poi
ancora Pdl, movimento Noi Sud e di nuovo Mpa col quale nel 2012 tentò,
fallendolo, il ritorno all’Ars. Il voto di domenica lo ha riportato a Palazzo
d’Orleans, stavolta come primo e unico rappresentante di Noi con Salvini. «Mi
sono avvicinato a Matteo — dice Rizzotto — perché lo vedo leader di un
movimento in ascesa». Una passione, quella di Rizzotto per la Lega, sbocciata
poco prima del voto: fino a settembre le cronache politiche lo davano indeciso,
corteggiato pure dagli alfaniani di Ap che alla fine dall’Ars sono rimasti
fuori.
«Con Salvini ritorno alle origini — dice — per lui la questione autonomista è importante come lo è per me». E il tema immigrazione che Salvini cavalca? «Io non sono razzista, ma siamo invasi dagli stranieri, siamo invasi da nordafricani delinquenti e la gente è stanca». La nuova casacca gli calza alla perfezione.
Risposatosi a 57 anni, ha due figli di 7 e 3 anni. La moglie, Salvina
Profita, balzò agli onori della cronaca nel 2012, quando venne nominata
dall’allora governatore Raffaele Lombardo alla presidenza di Lavoro Sicilia
proprio per sostituire Rizzotto, risultato incompatibile perché dirigente
comunale.
Rizzotto si dice «euforico» per il ritorno all’Ars ma soprattutto per il
suo ruolo di portabandiera di Salvini. Ma la sua elezione ha già scatenato reazioni
negative al Nord, più esattamente quelle del leghista Gianni Fava, assessore
all’Agricoltura alla Regione Lombardia, che ieri non ha usato mezzi termini:
«Non c’era bisogno di Lega in Sicilia, lo dicono gli elettori. E se siamo
pronti a smontare la nostra storia per avere Tony Rizzotto all’Ars, è un errore
clamoroso», dice Fava che ha sfidato Salvini nella corsa alla segreteria.
Rizzotto minimizza: «Mi sembra che il pensiero di Salvini sia tutt’altro, lo
dimostra il fatto che ha tolto “Nord” dal nome del partito». Il neo-deputato
regionale ha speso diecimila euro per la campagna elettorale: «Facsimile,
manifesti e pubblicità sui bus turistici, ma niente feste e comizi. Solo
passeggiate nei paesi. A Corleone però l’hotel nel quale andavo sempre è diventato
un centro di accoglienza. Per strada ci sono più immigrati che siciliani».
Parola di leghista del Sud.
La Repubblica Palermo, 8 novembre 2017
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