Isabella Di Bartolo
Imprese di Toscana e Basilicata realizzano alberghi diffusi mentre il
mercato immobiliare torna a crescere
Una società di Firenze sta realizzando un albergo diffuso nel centro
storico di Gangi, un’altra di Potenza ne sta mettendo in piedi uno da 41 stanze
a Mussomeli.
Le case cedute a un euro dai Comuni fanno gola a molti: aziende, emigrati,
turisti ripopolano i centri storici dei vecchi borghi siciliani. Sempre più
amministrazioni vendono case a prezzi simbolici per non far diventare le loro
cittadine paesi fantasma. Con molti successi e qualche flop. Come quello di
Vittorio Sgarbi che da sindaco di Salemi aveva annunciato il maxi piano
per far arrivare nel Trapanese gente da tutto il mondo. Risultato: neanche un
passaggio di proprietà.
Basta vedere i volti degli olandesi che da ieri riempiono le vie di
Mussomeli, nel Nisseno, per capire che lì l’operazione sta invece ottenendo
successo. Il sindaco Giuseppe Catania sembra quasi non crederci: « Abbiamo
ricevuto 60mila richieste di informazioni dopo un reportage di una tv belga
sulla nostra comunità».
Così sono state già vendute 60 abitazioni abbandonate a turisti provenienti
da Bruxelles. « L’esperimento è partito un anno fa. Abbiamo messo insieme, per
tre giorni, esperti del settore, soprintendenza e istituzioni finanziare per
trovare un modo per far rivivere il nostro centro storico » , dice soddisfatto
il sindaco Catania.
Il comune capofila è stato Gangi che ha avviato il progetto nel 2008,
fungendo da intermediario tra i proprietari e gli investitori. Delle 100
abitazioni vendute va orgoglioso il vicesindaco e ideatore delle case a un
euro, Giuseppe Ferrarello: « Ha funzionato perché questa iniziativa fa parte di
un piano molto più ampio. Abbiamo dato ai privati un motivo per
investire in questo territorio e tanti altri per non pentirsene, con una
serie di interventi pubblici di miglioramento delle infrastrutture ».
Nel borgo delle Madonie una società ha acquistato 12 edifici per realizzare
un albergo diffuso, molti gangitani hanno investito nel loro paese
d’origine e non si contano i turisti israeliani, americani e francesi che hanno
messo piede sulle Madonie. Le abitazioni vendute a un euro hanno rilanciato il
mercato immobiliare: c’è chi spende tra i 2000 e i 5000 euro per acquisire le
vecchie case. Le maestranze locale si leccano i baffi e segnano nella loro
agenda appuntamenti dopo appuntamenti: restaurare una casa a Gangi costa 1000
euro a metro quadrato.
A Salemi, l’allora sindaco Vittorio Sgarbi aveva annunciato l’operazione,
ma nessun passaggio di proprietà è andato in porto. Il perché lo sintetizza
l’attuale primo cittadino Domenico Venuti: « Il progetto prevedeva la cessione
degli immobili al patrimonio del comune, ma poi non potevano essere venduti a
un euro perché si sarebbe verificato un danno erariale. E inoltre, erano
edifici in mezzo al nulla che avevano bisogno di spese altissime per la
ristrutturazione » . Adesso il Comune sta riqualificando un quartiere, prima di
ritentare l’iniziativa.
Punta alla rinascita del borgo anche Ferla, nella zona montana del
Siracusano, dove il sindaco Michelangelo Giansiracusa sta completando la
ricognizione delle case in abbandono per poterle mettere in vendita a prezzo
simbolico. « Non a un euro – dice il sindaco – ma a meno di 2.000 euro per
evitare intoppi burocratici a causa di un possibile danno erariale. Siamo già a
buon punto, tre compravendite sono già avvenute » . Bruno Mollo, australiano di
origini campane, ha ristrutturato un’abitazione medievale trasformandola in
residenza estiva. Anche Hans Gretter, tedesco globetrotter, che trascorre qui
le ferie, come un’emigrata in Australia che appena può scappa a Ferla. Stesso
progetto a Buccheri, nel Sirac
La Repubblica Palermo, 24 nov 2017
Nessun commento:
Posta un commento