ROSARIO ACCORDINO
Che cosa sia la
mafia lo sappiamo tutti. Al netto di qualche precisazione o finezza semantica
tutti sappiamo che la mafia è una organizzazione criminale che con mezzi
criminali (estorsioni assassini sequestri intimidazioni e violenze di ogni
genere persegue l’arricchimento per se stessi a scapito del benessere degli
altri. Ma cos’è la mafiosità? Ci avete mai pensato? La mafiosità è
un modo di intendere i rapporti sociali in un modo in cui l’appartenenza alla
famiglia, al gruppo al quartiere piuttosto che al paese fa premio sul rispetto delle
regole, delle leggi, è un mondo di tacite complicità. Una mentalità in cui il
clan va difeso sempre e comunque: “addifenni u tuo o drittu o stortu”. E’ un
mondo in cui tutto si accomoda in nome della amicizia o della appartenenza.
Cosa fa un siciliano se ha un problema con la burocrazia o se deve fare una
visita medica in tempi rapidi o se non arriva una autorizzazione? Subito ci
chiediamo: "A cu u putemu diri?" Ci chiediamo: “A cu avemu o collocamentu??” A cu
avemu o comuni? A cu avemu alla regione?". Ci rivolgiamo ad un amico perché siamo
sicuri che se abbiamo un amico questo non ci dirà di no. Ci aiuterà.
Ecco la mafiosità di cui noi tutti siamo intrisi è
anche questo. E questo spesso è un fatto positivo in una società in cui
l’inefficienza è la regola. Ci permette di risolvere rapidamente problemi: fa
parte della rete di protezione sociale che ognuno di noi si tesse
intorno. Ma allo stesso tempo la mafiosità può essere molto pericolosa, perché ci rende dipendenti, ricattabili emotivamente, perché se gli altri ci aiutano noi abbiamo l’obbligo di aiutarli. Agli amici non si dice mai di no. Se un amico ti chiede un favore, saresti un miserabile a rifiutarti. E nei rapporti tra persone normali, perbene, questo non è un problema, anzi.
E se l’amico è un mafioso? Se l’amico fa parte di una famiglia mafiosa? Se lui ti chiede un favore, un aiuto puoi negarglielo? Se ti chiede di aiutarlo in qualcosa (trasportare una valigia che non sai cosa contiene, ospitare una persona che non conosci, accompagnarlo da qualche parte) ti puoi rifiutare? No certo che no!!
E se poi si scopre che in quella valigia viaggiavano droga o armi??? Se poi si scopre che la persona ospitata è un pericoloso latitante? Se poi si scopre che l’hai accompagnato a “siggiri u pizzu”?
Non è detto che te lo chieda ovvio E tu puoi sempre rifiutare. Ma sei sicuro di poter rifiutare? Ma non è meglio marcare le distanze da queste persone? Non è meglio non averle come amici?
Ma siamo sicuri che sia inevitabile essere amici di queste persone?
Rosario Accordino
2 commenti:
ma lo stato dov'è?
ti ricordo che noi viviamo in sicilia ...... dove il mondo non è perfettissimo come lei crede.
quando la gente che riesce a conoscere la mafiosità e a starne alla larga, diventerà maggioranza in questo paese, finalmente potremmo sperare di liberarci una volta e per sempre della mafia. Complimenti analisi perfetta del fenomeno.
Gaetano
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