Il municipio di Corleone |
Dopo
quasi nove anni, si è conclusa davanti ai giudici del Tribunale penale
collegiale di Termini Imerese la lunga e contorta vicenda giudiziaria che ha
visto protagonisti il dipendente del Comune di Corleone Domenico Mancuso e suo
padre Francesco Mancuso dipendente dell’Agenzia delle Entrate, nel frattempo
prematuramente scomparso.
La
vicenda aveva preso origine nel 2008 da un esposto presentato alla locale Stazione
dei Carabinieri dal segretario comunale dell’epoca dott. Sebastiano Piraino,
nel quale lamentava presunte irregolarità nell’assolvimento dell’imposta di
bollo sui contratti da egli stesso stipulati per conto del Comune di Corleone, individuando
Domenico Mancuso quale unico responsabile dei presuntivi ammanchi.
Le
indagini, condotte dai Carabinieri di Corleone, avevano dapprima interessato il
solo Domenico Mancuso ed in seguito coinvolto anche il padre accusato di avere
concorso nella sua qualità di dipendente dell’Agenzia delle Entrate alle presunte
condotte illecite del figlio ed il 14 dicembre del 2010 erano sfociate nell’applicazione
della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di entrambi.
Tale
evento aveva suscitato scalpore ed incredulità nella comunità corleonese, dove
i Mancuso erano molto conosciuti e stimati.
L’applicazione
della misura cautelare, revocata dal GIP dopo pochissimi giorni a seguito del
chiarimento delle rispettive posizioni da parte degli indagati, aveva
determinato la loro temporanea sospensione dai rispettivi posti di lavoro ed il
sequestro patrimoniale nei loro confronti.
Il
27 ottobre il Tribunale penale collegiale di Termini Imerese presieduto dal Giudice
dott.ssa Sabina Raimondo, accogliendo la tesi della difesa affidata agli avv.ti
Ugo Castagna e Vincenzo Termini del foro di Palermo, che hanno sostenuto e
documentato l’irreprensibile condotta professionale degli indagati, ha assolto
il Mancuso Domenico dall’accusa di peculato perchè il fatto non sussiste,
dichiarando prescritta l’accusa di presunti falsi e dichiarando estinta la
posizione anche del padre Mancuso Francesco.
"Sono
contento per il favorevole esito del procedimento, dice Domenico Mancuso, che ha
premiato la mia piena fiducia nella magistratura, che ha responsabilmente
percepito le carenze, le parzialità e le macroscopiche inesattezze che hanno
caratterizzato le fasi di indagine". "La
sentenza, seppur dopo quasi nove anni di sofferenze, conclude Domenico Mancuso,
con straordinaria chiarezza riabilita pienamente me e soprattutto la figura di
mio padre che a seguito di una terribile malattia se ne e andato e non ha
potuto gioire di questo momento, restituendoci la nostra immagine di integrità a
cui teniamo moltissimo e che consideriamo un irrinunciabile valore".
Nessun commento:
Posta un commento