Giuseppe Salvatore Riina |
PADOVA. Sarà
il tribunale di sorveglianza di Padova a decidere sulla richiesta della procura
di una restrizione della libertà vigilata o il trasferimento in una 'casa di
lavoro' per Giuseppe Salvatore Riina, il figlio di Totò Riina, il capo dei capi
di Cosa Nostra morto una settimana fa, da tempo nella città veneta in regime di
libertà vigilata. La richiesta
della procura - secondo quanto riporta la stampa locale - è legata a una serie
di accertamenti compiuti nei mesi scorsi dalla polizia, dai quali emergerebbe
che Giuseppe Salvatore Riina avrebbe avuto incontri e fatto affari con alcuni
spacciatori di droga già noti alle forze dell'ordine - uno tunisino è stato
arrestato a settembre -, venendo meno all'obbligo imposto dai giudici di non
frequentare pregiudicati, e che sarebbe stato sorpreso a girare di notte,
mentre dalle 22 alle 6 dovrebbe restare in casa. (GdS, 24/11/17)
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