Un'immagine del "Che" realizzata con canne di bambù a Cuba |
09 OTTOBRE 2017 - Il 10
ottobre 1967, una ventina di giornalisti e quattro fotografi arrivarono su un
aereo militare nel remoto villaggio boliviano di Villagrande. Dovevano essere i
testimoni della morte di Ernesto Guevara, e pochi giorni dopo la fotografia del
cadavere del Che divenne pubblica. La stampa mondiale diffuse quell'immagine
potente e dal grande significato politico, che mostrava il corpo del
rivoluzionario argentino, disteso su una vasca di cemento e circondato da
militari. Magro, con i folti capelli scuri scompigliati, la barba lunga, gli
occhi spalancati. Il Che era stato catturato dai soldati boliviani l'8 ottobre
1967 e il giorno dopo fucilato in una scuola. Aveva 39 anni. Lunedì 9 ottobre
2017 è il 50esimo anniversario della sua morte, avvenuta mentre tentava di
"esportare" la rivoluzione in America Latina. Nei decenni, il
Comandante è stato mito, riferimento e oggetto di culto per generazioni di
giovani, simbolo di ribellione nonché icona pop stampata sugli oggetti di
quella rivoluzione capitalista che combatteva. Il mausoleo di Santa
Clara, a Cuba, con la tomba del rivoluzionario non ha mai smesso di essere una
meta per devoti e turisti, dopo che a inaugurarlo fu il 'lider maximo' Fidel
Castro, deciso a onorare in maniera eterna il guerrigliero. Santa Clara ospita
i resti dal 1997, quando furono recuperati da una tomba 'anonima' in Bolivia, e
non fu scelta a caso. Si tratta della località conquistata nel 1958 dalle
truppe guidate dal Comandante, nella battaglia decisiva della rivoluzione
cubana a seguito della quale fuggì il dittatore Fulgencio Batista.
APPROFONDISCIBiografia di Ernesto Che Guevara: “Hasta la victoria”
Figlio della
piccola borghesia agiata, Ernesto "Che" Guevara de la Serna, (il
nomignolo "Che" gli venne affibbiato per la sua abitudine a
pronunciare questa breve parola, una specie di "cioè", in mezzo ad
ogni discorso), nasce il 14 giugno 1928 a Rosario de la Fe, in Argentina. Il
padre Ernesto è ingegnere civile, la madre Celia una donna colta, grande
lettrice, appassionata soprattutto di autori francesi. Sofferente
di asma fin da bambino, nel 1932 la famiglia Guevara si trasferisce vicino a
Cordoba per consiglio del medico che prescrive per il piccolo Che un clima più
secco (ma in seguito, fattosi più grandicello, la malattia non gli impedirà di
praticare molto sport).
Studia con
l'aiuto della madre, che avrà un ruolo determinante nella sua formazione umana
e politica. Nel 1936-1939 segue con passione le vicende della guerra civile
spagnola, per la quale i genitori si sono impegnati attivamente. A partire dal
1944 le condizioni economiche della famiglia peggiorano, ed Ernesto comincia a
lavorare più o meno saltuariamente. Legge moltissimo, senza impegnarsi troppo
nello studio scolastico, che lo interessa solo in parte. Si iscrive alla
facoltà di Medicina e approfondisce le sue conoscenze lavorando gratuitamente
all'istituto di ricerche sulle allergie, a Buenos Aires (dove la famiglia si è
trasferita nel 1945).
Con l'amico
Alberto Granados, nel 1951, parte per il suo primo viaggio in America Latina.
Visitano il Cile, il Perù, la Colombia e il Venezuela. A questo punto i due si
lasciano, ma Ernesto promette ad Alberto, che lavora in un lebbrosario, di
rincontrarsi appena finiti gli studi. Ernesto Guevara nel 1953 si laurea,
riparte per mantenere la promessa fatta a Granados. Come mezzo di trasporto usa
il treno sul quale a La Paz incontra Ricardo Rojo, un esule Argentino, insieme
al quale comincia a studiare il processo rivoluzionario che è in corso nel
paese.
A questo
punto decide di rimandare la sua carriera medica. L'anno successivo il Che
giunge a Città di Guatemala dopo un viaggio avventuroso, con tappe a Guajaquil
(Ecuador), Panama e San Josè de Costa Rica. Frequenta l'ambiente dei
rivoluzionari che sono affluiti in Guatemala da tutta l'America Latina.
Conosce una
giovane peruviana, Hilda Gadea, che diventerà sua moglie. Il 17 giugno, al
momento dell'invasione del Guatemala da parte delle forze mercenarie pagate
dall'United Fruit, Guevara tenta di organizzare una resistenza popolare, ma
nessuno gli dà ascolto. Il 9 luglio 1955, intorno alle ventidue, al numero 49
di via Emperàn a Città del Messico, nella casa della cubana Maria Antonia
Sanchez, Ernesto Che Guevara incontra una figura decisiva per il suo
futuro, Fidel Castro. Fra i due scatta subito una
forte intesa politica e umana, tanto che si parla di un loro colloquio durato
tutta la notte senza alcun dissenso.
Oggetto
della discussione sarebbe stata l'analisi del continente sudamericano sfruttato
dal nemico yankee. All'alba, Fidel propone ad Ernesto di prendere
parte alla spedizione per liberare Cuba dal "tiranno" Fulgencio
Batista.
Ormai esuli
politici, partecipano entrambi allo sbarco a Cuba nel novembre 1956. Fiero
guerriero dall'animo indomito, il Che si rivela abile stratega e combattente
impeccabile. A fianco di una personalità forte come quella di Castro ne assume le direttive
teoriche più importanti, assumendo l'incarico della ricostruzione economica di
Cuba in qualità di direttore del Banco Nacional e di ministro dell'Industria
(1959).
Non
completamente soddisfatto dei risultati della rivoluzione cubana, però, avverso
ad una burocrazia che si andava sclerotizzando malgrado le riforme
rivoluzionarie, irrequieto per natura, abbandona Cuba e si avvicina al mondo
afro-asiatico, recandosi nel 1964 ad Algeri, in altri paesi africani, in Asia e
a Pechino.
Nel 1967,
coerente con i suoi ideali, riparte per un'altra rivoluzione, quella boliviana,
dove, in quell'impossibile terreno, viene tratto in agguato e ucciso dalle
forze governative. Non si conosce la data esatta della sua morte, ma sembra
ormai accertato con buona approssimazione che il Che sia stato assassinato il 9
ottobre di quell'anno.
Diventato in
seguito un vero e proprio mito laico, un martire dei "giusti ideali",
Guevara ha indubbiamente rappresentato per i giovani della sinistra europea (e
non solo) un simbolo dell'impegno politico rivoluzionario, talvolta svilito a
semplice gadget o icona da stampare sulle magliette.
Da: http://biografieonline.it
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