A dx: l'edicola funeraria assegnata a Bernardino Verro; a sx quella dove riposano i resti di Placido Rizzotto |
Probabilmente i
resti mortali di Bernardino Verro, dirigente del movimento dei Fasci dei
Lavoratori e sindaco socialista di Corleone assassinato dalla mafia nel 1915,
ritorneranno in paese. Infatti, su proposta del segretario generale Lucio Guarino,
la Commissione Straordinaria del Comune di Corleone ha adottato la delibera n.
168 del 21 settembre 2017, con cui si chiede alla Città di Palermo di potere
traslare a Corleone i resti mortali di Bernardino Verro, attualmente sepolti in
una tomba del cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Si legge nella delibera «che
è intendimento dell’Amministrazione comunale dare sepoltura presso il cimitero
comunale di Corleone a Bernardo Francesco Verro per restituire alla Comunità
locale i resti di chi è stato esempio in vita di impegno, anche come pubblico
amministratore, nell’azione di contrasto alle attività criminali delle cosche
mafiose locali, azione per cui ha perso la vita».
Per realizzare questa volontà
dell’Amministrazione, il Comune intende richiedere al Comune di Palermo la
traslazione dei resti mortali di Verro, tumulati attualmente nel cimitero dei
Rotoli di Palermo, per trasferirli nell’edicola funeraria libera ubicata nel
Viale delle Viole del Cimitero comunale di Corleone, concesso in uso nel 2012
alla Cgil. Si tratta dell’edicola accanto all’altra edicola simile, pure
concessa in uso alla Cgil, dove sono tumulati i resti mortali di Placido
Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone, anch’egli assassinato
dalla mafia nel 1948.
Il 3 novembre
del 2012 il comune aveva trasferito in questa edicola funeraria quelli che si
credeva fossero i resti di Verro, che si trovavano all’interno di un loculo del
cimitero di Corleone. Poi, invece, si scoprì che i resti di Verro erano stati
traslati al cimitero dei Rotoli di Palermo il 23 marzo 1959 per volontà della
figlia Giuseppina. Nella tomba dei Rotoli adesso, oltre ai resti di Bernardino
Verro, vi sono anche quello della sua compagna Maria Rosa Angelastri, della
figlia Giuseppina Pace Umana e del figlioletto Leonida Spartaco. Per capire di chi erano le ossa trovate nel loculo di B.
Verro scattò un’indagine giudiziaria. Fu fatta la comparazione del dna con
quello di alcuni familiari di mafiosi scomparsi negli anni ’50, ma senza esito.
Adesso,
probabilmente arriverà davvero il momento in cui i resti di Verro potranno nuovamente
riposare nel cimitero di Corleone. Pensiamo che sarebbe giusto, però, che nell’edicola
funeraria di Corleone trovassero posto non solo i resti di Bernardino Verro, ma
anche quelli della moglie e dei suoi due figli, facendo in modo così che la
famiglia possa restare per sempre unita, in una tomba che per la città di
Corleone sarebbe di valore storico e civile. Invece, in base al regolamento del
cimitero di Palermo, passati un certo numero di anni, le ossa contenute della
tomba Verro saranno raccolti e seppelliti nell’ossario comune e la tomba vuota
riassegnata ad altri. Un motivo in più per chiedere la traslazione a Corleone
dei resti mortali di tutta la famiglia Verro, che soffrì un dolore indicibile
per l’assassinio di Bernardino e che adesso non merita di essere separata da
lui. (dp)
Nessun commento:
Posta un commento