PATRIZIA GARIFFO
A Favignana tra hotel non attrezzati musei sprovvisti
di scivoli e spiagge difficilmente accessibili
Qualche giorno fa sono stata a Favignana, bellissima isola delle Egadi. Il
Villino Florio è tanto elegante quando inaccessibile: visitarlo è stato
impossibile. Nella palazzina neogotica, costruita a fine Ottocento da Giuseppe
Damiani Almeyda, uno dei più importanti architetti che hanno lavorato in
Sicilia, non ci sono nemmeno le rampe per accedere al pianterreno, figuriamoci
un ascensore per salire al primo piano. Situazione impensabile se questo
monumento non fosse in Sicilia, dove l’incapacità di valorizzare e promuovere
le nostre bellezze artistiche è una triste consuetudine. Proseguiamo il nostro
“giro in carrozzella” con la visita alla monumentale Tonnara Florio, fiore
all’occhiello dell’industria alimentare siciliana per poco più di un secolo.
Oggi
la Tonnara è uno splendido esempio di archeologia industriale ed è accessibile,
perché tale l’hanno resa i Florio, quasi 200 anni fa. Ovviamente,
all’epoca, nessuno si poneva il problema dell’accessibilità per i disabili,
quindi, è solo un caso fortunato che sia così facilmente accessibile. Ma di
renderla ulteriormente accogliente non s’è preoccupato nessuno visto che negli
unici due gradini presenti nella struttura nessuno ha pensato di mettere degli
scivoli. Non voglio annoiarvi troppo e, così, concludo raccontandovi del
mare e del manto stradale della piazza e delle vie limitrofe. Favignana,
naturalmente, è il paradiso per chi ama gli scogli e per chi sa nuotare e mi
rendo conto che lì, raggiungere il mare per chi è in carrozzina è
particolarmente complesso, ma non impossibile, visto che c’è solo un lido
attrezzato e accessibile. Non è un po’ poco per una località turistica di
questo livello? E finisco con il manto stradale della zona centrale dell’isola,
dove ci sono ristoranti, bar e negozi, molti accessibili. A regnare sovrano è
il basolato, sia nella parte più vecchia sia in quella rifatta in anni più
recenti. Non si pretende che venga smantellato tutto, è ovvio, perché si
cancellerebbe la storia, ma non si può pensare, almeno nelle parti più moderne,
di mettere un piccolo corridoio in asfalto? Lo so, non è il massimo, ma almeno
chi è in carrozzina non si spezzerebbe la schiena saltellando sul basolato.
Ritornando alla considerazione iniziale, secondo voi, quante persone in
carrozzina, quanti turisti in carrozzina, si vedono nell’incantevole Favignana?
Io, in tre giorni, ne ho visti due, oltre a me. Secondo voi perché? Tutti gli
altri, forse, erano a casa a piangersi addosso? Non credo, magari si stavano
divertendo in qualche località un po’ più “ospitale”. Purtroppo in Sicilia sono
ancora troppo poche.
La Repubblica Palermo, 23 settembre 2017
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