(AGI) - Palermo, 19 set. - Schiavi dei campi. Braccianti pagati due euro
l'ora, videosorvegliati, completamente in nero e in stato di degrado e
insicurezza. Operazione anti-caporalato nelle province di Palermo, Agrigento e
Trapani dei carabinieri del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Palermo,
supportati dai militari dei comandi territoriali, d'intesa con i locali Ispettorati
territoriali del lavoro. Decine i blitz nelle aziende agricole. La situazione
più grave a Marsala, dove un 51enne, titolare di una azienda di zootecnia, è
stato denunciato con l'accusa di caporalato, oltre a dover pagare circa 24.000
euro di sanzioni amministrative. Da mesi, l'imprenditore, risultato fra l'altro
sconosciuto all'Inps e non iscritto alla Camera di commercio di Trapani,
impiegava due romeni in un allevamento di ovini, senza contratto, senza
controlli sanitari, senza diritti, pagandoli a soli 2 euro l'ora.
Secondo
quanto scoperto dai carabinieri, l'uomo dava loro ospitalità a caro prezzo presso
la propria azienda, sfruttandone quindi lo stato di necessità e facendogli
svolgere turni di ben undici ore al giorno, sette giorni su sette. Gravi le
carenze riscontrate in materia di igiene e sicurezza. Controlli anche a
Camporeale Contessa Entellina e Poggioreale, nel Palermitano. All'interno di
due aziende ispezionate sono stati individuati 5 lavoratori in nero. Le
attività imprenditoriali non sono state sospese per non arrecare danni al
raccolto. Un imprenditore è stato denunciato a piede libero per non avere
sottoposto alla prescritta visita medica 1 dipendente minorenne e, nel complesso,
sono state contestate sanzioni amministrative e ammende per 35.000 euro in
danno dei titolari. Analoghe verifiche a Bivona, Menfi, Campobello di Licata,
Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice e Cammarata (Agrigento). In 10 aziende
ispezionate sono stati individuati 37 lavoratori in nero, conseguentemente due
attività imprenditoriali sono state sospese mentre altre cinque non sono state
sospese per non arrecare danni al raccolto. Quattro imprenditori sono stati denunciati
per aver istallato un sistema di videosorveglianza senza autorizzazione e per
non aver sottoposto alla prescritta visita medica un lavoratore minorenne;
contestate sanzioni amministrative e ammende per 110.000 euro. (AGI)
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