L'inferno di Casaboli |
La Flai
chiede l'intervento della magistratura. “Scoprire gli interessi alla base degli
incendi che stanno colpendo i siti strategici di interesse naturalistico della
Regione”.
Palermo 3 agosto 2017 –
“L'incendio che ha devastato il bosco di Casaboli è un crimine contro
l'umanità. Come Flai Cgil Sicilia e Flai Cgil Palermo chiederemo alla
magistratura di avviare un'indagine per capire quali interessi economici si
nascondano dietro questi incendi che stanno colpendo siti di grande interesse
naturalistico in tutto il territorio regionale”.
Lo affermano i segretari di
Flai Cgil Sicilia, Tonino Russo e Flai Cgil Palermo Dario Fazzese, a proposito
dell'incendio che divampa all'interno degli 800 ettari del bosco di Casaboli, e
che sta distruggendo anche l'area attrezzata per il picnic e il parco
avventura. Un'area gestita dal demanio forestale, costata anni e anni di lavoro
dei forestali, e investimenti pubblici. “E' tutto in fumo, carbonizzato. E oggi
gli operai forestali di Pioppo, Borgetto, e delle zone del comprensorio, non
potranno più occuparsi del bosco di Casaboli, distrutto: hanno perso il loro
posto di lavoro”, aggiungono Tonino Russo e Dario Fazzese. Si tratta di 200
operai impiegati a rotazione a Casaboli durante l'anno.
Secondo la Flai Cgil, non può
essere stata l'opera di un piromane isolato o di una banda di ragazzi ad
appiccare il fuoco in un posto così strategico. “L'incendio di Casaboli
dimostra come il fuoco sia stato appiccato, in una giornata afosa, in punti
diversi, e chi è entrato in azione sapeva di non poter essere osservato dalle
torrette di avvistamento antincendi – aggiungono Russo e Fazzese - Sì, è vero,
ci sono ritardi e inadempienze nel settore. Ma di fronte a una mano criminale
che appicca l'incendio dentro il demanio forestale, oltre i viali parafuoco a
prevenzione degli incendi, proprio per fare danno, sicuramente ci sono forti
interessi che vanno individuati. Per questo chiediamo alla magistratura di
intervenire”.
La Flai segnala anche le
difficoltà in corso nello spegnimento dell'incendio, aggravate dai pesanti
tagli al settore di questi anni, motivo per cui gli interventi di bonifica più
complicati, nelle aree di difficile accesso, sono stati rimandati. “Ci sono
intere zone dove non si interviene. Anche qui a Casaboli, nelle zone più
impervie, ci sono alberi caduti e un sottobosco fitto, una gran mole di
materiale che brucia e che gli operatori da terra non riescono a spegnere –
continuano Tonino Russo e Dario Fazzese - Comunque, nonostante le difficoltà,
la carenza di mezzi e di strutture, gli operai forestali stanno dando l'anima
per tentare di arginare un disastro difficile da contenere. Alle decine e
decine di lavoratori forestali impegnati, oltre a due Canadair e elicotteri, va
grande plauso”.
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