L'annuncio ufficiale l'ha dato Renzi da Milano, all'assemblea
nazionale dei circoli dem. Sarà online ogni giorno alle 13.30. L'editore
Piesse-L'Unità risponde al direttore Romano. "La redazione lo ricorda solo
come appassionato di smartphone aziendali. L'Unità a
disposizione di chi vorrà avere un'opinione libera"di
CAMILLA ORSINI
ROMA
- Sarà "il primo caso in Italia di un quotidiano politico, digitale e
multimediale che viene diffuso gratuitamente". Parola dell'ex condirettore
de L'Unità Andrea Romano, da oggi anche direttore - insieme ad
una squadra di 7 giornalisti dell'Unità.tv - del nuovo progetto editoriale del
Pd Democratica.
"Abbiamo appena chiuso il primissimo numero: in tempo per l'assemblea
nazionale dei circoli dem a Milano", dice Romano. E così, dal palco
del teatro Linear
Ciak, sarà lo stesso Renzi ad annunciare oggi pomeriggio la nascita
del nuovo quotidiano digitale dem. Uno strumento che andrà a completare la
"giornata comunicativa" del partito, una sorta di appuntamento fisso
tra la rassegna stampa del mattino e la Terrazza Pd della sera. "Democratica uscirà
ogni giorno alle 13.30 - anticipa il direttore - e potrà essere scaricato
dai social, dall'app Bob, dal sito del Pd e di Unità.tv".
Il primo numero. Democratica non uscirà in edicola, ma non sarà neppure "un sito, un'app o una newsletter", anticipa Andrea Romano. Anche perché, di strumenti analoghi il Pd già se n'è dotato. In pratica, si tratta di un pdf scaricabile e di lunghezza variabile tra le 6 e le 10 pagine, con tanto di link esterni e contenuti multimediali come video e file audio. Nelle migliori intenzioni, nasce come "uno strumento utile per intervenire nella discussione pubblica, ma anche un mezzo di informazione e discussione per tutti gli iscritti, i simpatizzanti, gli amministratori e dirigenti del partito". In teoria, i due milioni di persone che hanno partecipato alle primarie del 30 aprile. Questa è l'ambizione, almeno.
L'attenzione ai giovani. Quello di oggi è, a tutti gli effetti, una sorta di "esperimento di 8 pagine per raccontare il Partito Democratico dall'interno, a partire dalle voci dei sindaci". A parlare nel numero 1 è il sindaco di Milano, affiancato dal dossier sulle periferie con il caso di Palermo e da una parte più soft dedicata al meglio della giornata social del Pd. Che non sarà sempre autocelebrativa, ma condita di autoironia anche "con il meglio delle prese in giro e degli sfottò", soprattutto influencer. Ci sarà spazio anche per contributi esterni e per tutti quei giovani (e non solo) che vorranno collaborare al progetto: "La nostra ambizione è scoprire quei talenti che non riescono ad arrivare al giornale tradizionale - conclude il direttore - ci sono tante persone di qualità che scrivono sui social perché non trovano altri spazi: vogliamo includere tutti". Per il resto, seppur digitale, Democratica seguirà le regole "classiche", con una riunione alle nove di mattina al Nazareno e una il pomeriggio per impostare il lavoro del giorno dopo.
Le polemiche. L'iniziativa del Pd ha scatenato subito la polemica di Sergio Staino, direttore de L'Unità: "Hanno fatto tutto di nascosto, mentre chiedevo incontri ai rappresentanti del Pd, nel frattempo stavano preparando questa nuova iniziativa". Staino punta poi il dito contro Romano, "proprio colui che era il mio condirettore e che avevo allontanato perché rappresentava l'antigiornalismo in persona". Riguardo a Renzi, Staino ha spiegato che era stato lui stesso a chiedere un giornale "non sdraiato sul Pd, ma che favorisse il confronto. Ora invece fanno la velina della redazione che diventa il giornale di partito". Il direttore parla poi del giornale da lui diretto: "Ufficialmente c'è ancora, ma in realtà non c'è nulla. I giornalisti sono fermi in attesa di notizie. A maggio non hanno pagato gli stipendi, a giugno nemmeno. C'era un accordo per la cassa integrazione per procedere alla ristrutturazione. Adesso non si sa più nulla".
Anche sui social emergono i primi dubbi. Qualcuno si chiede: "Ma non si poteva continuare ad utilizzare l'Unità, ormai in crisi da aprile?". "E' impossibile utilizzare quella testata - commenta il direttore Romano - perché è prigioneria di un socio privato che ha congelato la situazione. Come soci di minoranza stiamo dando tutta la nostra solidarietà ai colleghi. Ma intanto, inizia questa nuova avventura". Che sarà completamente diversa, promettono gli addetti ai lavori: "Non è un giornale all-news, quanto piuttosto un giornale tematico, politico e molto incentrato sulla comunità". In altre parole, aggiunge Andrea Romano, "significa che ogni giorno proveremo a raccontare la giornata del partito, affrontando un paio di temi di attualità ma spaziando anche su dossier e interviste incentrate sul mondo della cultura". E a chi sostiene che Democratica sia una sorta di contropartita ai risultati negativi delle amministrative, risponde secco: "Questo giornale fa parte di un lavoro più ampio che Renzi sta facendo per consolidare il partito. Le elezioni nei comuni non c'entrano niente".
L'editore Piesse-L'Unità replica al "prigioniero" Romano. "Ad Andrea Romano, il non rimpianto ex condirettore de L'Unità, ci limitiamo a replicare che sarà il tempo a stabilire chi è il prigioniero e chi il carceriere di questa vicenda". E' quanto si legge in una nota dell'editore Piesse-L'Unità. "Per quanto riguarda L'Unità resterà a disposizione - nonostante le mille difficoltà causate dal 'finto' socio di minoranza - di chi vorrà avere un'opinione libera o semplicemente diversa da quella del Pdf scaricabile di nome Democratica - prosegue la nota -. Al nuovo prodotto editoriale auguriamo comunque miglior
sorte di quella che il
non rimpianto Romano (di cui in redazione ricordano solo la passione per gli
smartphone aziendali) ha portato a L'Unità. Spiace che le buone
idee del segretario del Pd vengano affidate a esponenti di partito che si
rivelano pessimi interpreti".
30 giugno 2017
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