Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale |
“Confido nell’operato dell’amministratore giudiziario, assegnato dal Tribunale di Palermo, certo che
il suo lavoro farà chiarezza su fatti gestionali del passato”. Con queste
parole mons. Michele Pennisi, vescovo di Monreale, commenta l’operazione di
sequestro dei beni del capo mafia, Salvatore Riina, e del suo nucleo familiare
imposto dal Tribunale di Palermo, che ha sottoposto ad Amministrazione
giudiziaria anche l’azienda agricola dell’ente Santuario Maria Santissima del
Rosario di Tagliavia. La diocesi si dichiara “fiduciosa nell’operato degli
inquirenti e disponibile ad una piena collaborazione per fare chiarezza”. Il
terreno in oggetto è un fondo di circa 150 ettari, che per estensione non è
facilmente controllabile. Per questo, osserva il vescovo che attualmente sta
guidando il pellegrinaggio diocesano al Santuario della Madonna di Fatima in
Portogallo, “è opportuno verificare se nei pascoli abusivi siano stati
all’opera dei mafiosi”. Tra i dipendenti dell’azienda, infatti, risulta dal
2001 una persona incensurata che è figlio dell’autista di Riina. E dalle
intercettazioni sembrerebbe che si rivolgesse alla moglie di Riina, o ad altri
parenti, quando alcuni mafiosi sconfinavano per i pascoli. Di tutto ciò, però,
“non è mai stato informato il legale rappresentante”.
agensir.it, 20 luglio 2017
agensir.it, 20 luglio 2017
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