Dino Paternostro e Nicola Cipolla a Sala delle Lapidi lo scorso 14 gennaio in occasione del suo 95° compleanno |
DINO PATERNOSTRO
Ero legato a Nicola Cipolla da profondo affetto
e da una grande stima politica ed umana. Era la "storia" vivente
della sinistra politica e sindacale, ma non guardava mai nostalgicamente
indietro. Ci indicava sempre la strada da percorrere, in avanti, verso il futuro.
Per lui davvero la memoria serviva a costruire futuro. Senza retorica. Nel
2010/11 volle che realizzassi per il Cepes un'antologia degli autori minori che
avevano scritto delle lotte contadine del secondo dopoguerra. Volle che me ne
occupassi - mi disse - per stimolare ulteriori studi e riconoscere che la
Sicilia si è liberata dai residui di feudalesimo grazie a quelle lotte, pagate
anche col sangue di tanti dirigenti sindacali assassinati dalla mafia. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Mi
parlava sempre di Mario Ovazza e del contributo che aveva dato (da dirigente
dell'Eras e da deputato regionale del PCI) per la costruzione del sistema delle
grandi dighe in Sicilia, che ancora oggi costituiscono la struttura portante
del sistema idrico regionale. E poi delle energie alternative da incrementare,
delle lotte per la pace e contro la militarizzazione della Sicilia. Delle lotte
per la democrazia è la difesa della Costituzione. Programmi per il futuro,
perché Nicola guardava sempre al futuro. Adesso lui non c'è più e tocca a noi
continuare anche per suo conto. Grazie, Nicola. Grazie per i valori che ci hai
saputo trasmettere. Ti abbraccio forte!
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