Vietare ai bar e ai pub la vendita di bevande con un tasso alcolico
superiore al 5% nelle serate dell'Estate Corleonese - come aveva fatto la
Commissione straordinaria del Comune - non era stata per niente una "bella
pensata". E giustamente era esplosa la protesta dei titolari di bar e pub
e di tanti ragazzi. Sembrava (era) un atteggiamento proibizionistico
incredibile e inspiegabile. Ragionevole appariva la sola misura di evitare la
vendita di bibite in bottiglie di vetro o in lattine, come forma di prevenzione. L'integrazione dell'ordinanza, pubblicata qualche ora fa, ci sembra che
chiarisca abbastanza bene la questione. Cade il limite della percentuale di
tasso alcolico, e si chiarisce che il divieto di vendere bottiglie o lattine
non vale all'interno dei locali. I titolari di bar e pub sono giustamente
soddisfatti. Certo, sarebbe stato meglio non si fosse creato l'equivoco, evitando così
infinite ed inutili polemiche. Qualcuno mi ha detto: ma i giovani non possono
fare feste senza alcool? Io non bevo alcolici, ma capisco per tanti altri non è
così. Fare gli ultimi dei proibizionisti a che serve? A chi serve? Ad aizzare
l'opinione pubblica contro i commissari prefettizi, che stanno portando avanti
un difficile lavoro di risanamento (economico, finanziario, etico e sociale)?
Più che di "incendi", in questa rovente estate, abbiamo bisogno di
"acqua"... (dp)
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