La CGIL ha indetto per il 17 giugno 2017 una
MANIFESTAZIONE NAZIONALE STRAORDINARIA.
Straordinaria perché urgente, straordinaria perché parla soprattutto di
democrazia, straordinaria perché contesta comportamenti antidemocratici che non
hanno precedenti nella storia repubblicana.
I fatti:
I fatti:
- dopo
una consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti, la CGIL
presenta una proposta di legge CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO e
tre quesiti referendari a sostegno (art. 18, voucher, responsabilità
solidale negli appalti).
- Sulla
Carta e sui quesiti referendari la CGIL raccoglie 4,5 milioni di
firme.
- La
Corte Costituzionale accoglie 2 referendum ed il Governo fissa la data del
referendum per il 28 maggio 2017, mentre alla Camera dei Deputati in
Commissione Lavoro viene messa in discussione la proposta di legge.
- Il 21
aprile il Parlamento converte in legge un decreto del Governo che abroga
le leggi sottoposte a referendum popolare. Il Presidente del Consiglio
motiva la decisione con la necessità di non dividere il Paese.
- Di
conseguenza decadono i referendum, che - ricordiamolo sempre - sono
l’unica forma di democrazia diretta, prevista dalla Costituzione per far
valere l’opinione dei cittadini sulle leggi del nostro Paese.
- Il 27
maggio, il giorno prima della data originariamente fissata per il
referendum, alla Camera, in Commissione Bilancio si reintroducono i
voucher.
Ho riepilogato i fatti perché rendono evidente che il Governo e il
Parlamento non hanno abrogato i voucher ma i referendum, ovvero il diritto dei
cittadini di esprimersi.
Per sottolineare che mai era avvenuta una violazione così palese dell’art.
75 della Costituzione. Che un Parlamento ed un Governo che in 35 giorni votano
una legge e poi il suo contrario, minano la loro credibilità ed autorevolezza e
la stessa fiducia nelle Istituzioni.
Non hanno avuto il coraggio di confrontarsi a viso aperto sul merito dei
quesiti, ma ci hanno solo impedito con l'inganno di votare ai referendum.
Bisogna impedire che questo diventi un precedente da imitare in futuro per impedire referendum non graditi.
Bisogna impedire che questo diventi un precedente da imitare in futuro per impedire referendum non graditi.
La CGIL nella sua storia si è sempre battuta per difendere la democrazia e
le sue regole, perché in quella difesa, c’è la difesa della libertà nel lavoro,
la cittadinanza del lavoro.
Per questo Ti chiediamo di continuare a diffondere l'appello intitolato
“Schiaffo alla Democrazia” nei banchetti o sul sito www.schiaffoallademocrazia.it e di
partecipare alla manifestazione nazionale del 17 giugno. Qui trovi informazioni
e materiali http://www.cgil.it/17giugno/
Schiaffo alla democrazia è il primo punto della nostra manifestazione, ma
non manchiamo nel sottolineare che grave è anche il merito del provvedimento.
Ancora una volta si decide una forma di lavoro precario (poco importa che
cambi il nome) senza definire per quali finalità, con l’evidente effetto
dumping rispetto ad altre forme contrattuali.
Non è vero che sia un contratto di lavoro perché non prevede nessun
diritto.
Ovviamente si potevano regolare le prestazioni occasionali per le famiglie,
noi stessi abbiamo presentato una proposta nella Carta dei Diritti (articoli
80, 81); definendo quali sono le prestazioni occasionali.
Si è voluto invece estendere un lavoro occasionale mai definito alle
aziende (fino a 5 dipendenti vuol dire la stragrande maggioranza) e alla
pubblica amministrazione.
Inutile poi sottolineare che la sbandierata promessa di un confronto con le parti sociali per definire la materia si è trasformata in colloqui individuali per avere un’opinione sugli emendamenti presentati in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.
Ovviamente la nostra iniziativa non si ferma e solleveremo l’illegittimità
di queste decisioni presso la Corte Costituzionale.
Respingiamo questo “Schiaffo alla Democrazia”, rilanciamo le ragioni del
lavoro, incontriamoci il 17 giugno in Piazza San Giovanni a Roma.
Con i più affettuosi saluti.
Susanna Camusso
Segretario Generale CGIL
Segretario Generale CGIL
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