Approvata nel 2015 alla Camera. Beni
confiscati valgono 25 mld
Norme stringenti
sono previste per gli amministratori giudiziari, che non potranno avere più di
3 incarichi e non potranno essere parenti fino al quarto grado, ma neppure
conviventi o "commensali abituali" del magistrato che conferisce
l'incarico. Sequestri e confische sono previsti anche a chi favorisce i
latitanti, commette reati contro la Pubblica amministrazione o si macchi del
delitto di caporalato mentre si istituisce un Fondo di garanzia per sostenere
le aziende sequestrate. Il Senato ha stabilito però che tra i reati contro la
Pubblica Amministrazione per i quali è prevista l'estensione delle misure di
prevenzione personali e patrimoniali, come la confisca, non rientri il delitto
di peculato.
Alla Camera, la norma che ha provocato scintille, quando il
provvedimento fu varato, fu quella che consente ai dipendenti di Invitalia di
essere nominati amministratori giudiziari di beni, molto criticata soprattutto
dai deputati M5S. I senatori hanno fatto di più, prevedendo - è tra le novità -
che il giudice delegato possa incaricare dell'amministrazione dell'azienda
sottoposta a sequestro anche dipendenti qualificati dell'Agenzia. I requisiti
di costoro saranno stabiliti dalla stessa Agenzia e dai decreti attuativi che
dovranno seguire. "La Commissione Giustizia del Senato ha lavorato bene:
l'impianto della riforma confermato e migliorato. Gli emendamenti approvati
dalla Commissione Giustizia del Senato sono stati concordati con la maggioranza
alla Camera e questo credo che consentirà, dopo il voto dell'Aula del Senato,
una veloce ultima lettura alla Camera", commenta il relatore della riforma
alla Camera, Davide Mattiello Pd. "Ha prevalso in tutti il senso di
responsabilità Auspico che lo stesso ci guidi fino alla approvazione definitiva
del testo". Complessivamente, ad oggi risultano confiscati, a livello
nazionale, oltre 17 mila beni. Il loro valore, tra denaro, terreni, aziende,
immobili è stato calcolato in circa 25 miliardi.(ANSA).
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