DINO PATERNOSTRO
È sicuramente un riconoscimento alla Corleone
civile e democratica l’avere chiamato a far parte del Comitato scientifico del
Cidma (Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e il Movimento
Antimafia) due cittadini corleonesi, ciascuno sulla base alle proprie
competenze. Ma è sicuramente un forte potenziamento dell’associazione
partecipata dal comune di Corleone l’avere nominato un Comitato Scientifico,
composto da persone che hanno un ruolo significativo e importante nel panorama istituzionale
e socio-culturale della nostra Sicilia. Infatti, insieme a chi scrive e a Mario
Midulla, il consiglio direttivo del Cidma ha nominato componenti del comitato
scientifico il procuratore generale presso la Corte d’Appello del tribunale di
Palermo, Roberto SCARPINATO; il magistrato Leonardo GUARNOTTA; il procuratore
generale di Trapani, Alfredo MORVILLO; l’avv. Giovanni CHINNICI, figlio del consigliere
istruttore Rocco Chinnici; il dirigente della polizia Manfredi BORSELLINO,
figlio del giudice Paolo; l’avv. Michele
COSTA, figlio del giudice Gaetano Costa; il prof. Antonio LA SPINA, attuale
presidente dell’Accademia delle belle arti di Palermo; Vito LO MONACO,
presidente del Centro Pio La Torre; Michele PENNISI, arcivescovo di Monreale; i
giornalisti Matteo COLLURA e Toni MIRA; Caterina
GRECO, direttrice del Centro regionale del catalogo e della galleria regionale
Abatellis; Giulia GUECI, storica dell’arte e critica d’arte, nipote del grande pittore
Pippo Rizzo.
Bisogna fare i complimenti alle
ragazze e ai ragazzi del Cidma, che in questi anni, nonostante lo stato di
precarietà e la sensazione di abbandono, non si sono persi d’animo ed hanno
saputo organizzare benissimo le visite ed accogliere i turisti e i ragazzi
delle scuole. La loro é stata ed è una presenza validissima, che bisogna
strutturare e consolidare di più e meglio, come credo voglia fare presidente Oliveri.
Contestualmente,
il Cidma deve rilanciare la ricerca, la documentazione e la formazione sui
fenomeni della mafia e dell’opposizione alla mafia. Un'attività che non si è
fatta quasi mai, perché nel 2002, con l’avvento dell’amministrazione Nicolosi,
il Cidma diventò un’altra cosa rispetto allo spirito con cui era stato pensato
all’atto della costituzione. Giá ho proposto per il prossimo anno scolastico di
organizzare, in collaborazione con l'Università, un corso di storia della mafia
e del movimento antimafia aperto alle scuole del territorio. Bisogna anche
integrare l'attuale percorso per i visitatori con la parte che dovrà riguardare
Francesco Bentivegna, il movimento contadino, Verro, Rizzotto, etc., di cui attualmente
non c'è neanche una minima documentazione fotografica.
Nessun commento:
Posta un commento