Un momento della manifestazione |
Santo Stefano Quisquina e i comuni dell'area dei monti Sicani non
dimenticano Lorenzo Panepinto, l'apostolo del socialismo e della gente povera, che la mafia assassinò 106
anni fa, nel lontano 16 maggio del 1911. Ieri, nell'ambito delle giornate della
memoria e della legalità, Panepinto é stato ricordato dal comune, guidato dal
sindaco Francesco Cacciatore, dall'Istituto comprensivo "Maestro Lorenzo
Panepinto" (fino all'anno scorso si chiamava "F. Crispi", ma
grazie alla caparbietà del dirigente scolastico Francesco Catalano, adesso é
intitolato al leader del movimento contadino stefanese), dalla Consulta
giovanile, dall'Anpi e dalla Cgil. Nelle diverse tappe della marcia per la
legalità, svoltasi per le vie cittadine, insieme a Panepinto sono stati
ricordati tanti altri caduti nella lotta contro la mafia, tra cui l'agente di polizia
Nino Agostino, la giovane moglie Ida Castellucci e il loro bimbo che non riuscì
a nascere. GUARDA L'ALBUM
Ai genitori presenti alla manifestazione, il sindaco ha annunciato
che proprio ad Agostino, nei prossimi mesi, il comune dedicherà uno spazio
pubblico. Il prof. Eugenio
Giannone, esponente dell'Anpi, ha ricordato anche il sacrificio di tanti
giornalisti caduti nella lotta contro la mafia. Gioiosa, attenta e partecipata
la presenza degli alunni dell'istituto Panepinto, che hanno letto poesie, fatto
riflessioni e cantato canzoni. Dino Paternostro, direttore di Città Nuove e responsabile del Dipartimento Legalità della Cgil di Palermo, ha sottolineato il valore della memoria, mentre Angelo Gentile, segretario della Camera del lavoro di S. Stefano Quisquina, ha sottolineato il ruolo del sindacato ieri ed oggi. Commovente, infine, la poesia scritta e recitata
dal poeta dialettale stefanese Gioacchino Mancuso, dedicata a Panepinto.
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