Vincenzo Liarda |
IVAN MOCCIARO
SECONDO LA PROCURA DI TERMINI IMERESE AVREBBE CONFEZIONATO UNA DELLE LETTERE
INTIMIDATORIE A LUI INDIRIZZATE
In una delle ultime lettere di minacce che ha ricevuto quell’impronta, la
sua, non doveva esserci, per questo la procura di Termini Imerese, guidata dal
Alfredo Morvillo, lo ha indagato e il prossimo 17 luglio dovrà presentarsi
davanti ai giudici per rispondere di simulazione di reato e spiegare la sua
versione dei fatti. Si tratta di Vincenzo Liarda, sindacalista antimafia della
Cgil e presidente del Consorzio sviluppo e legalità delle Madonie. A Liarda è
contestato di aver confezionato una delle lettere di minacce che in questi anni
ha ricevuto. A seguito di indagini condotte dai carabinieri della
compagnia di Petralia Sottana, guidata dal capitano Andrea Schifano, su una
delle missive gli investigatori del Ris hanno trovato una sua impronta. Lui si
professa innocente e vittima di un errore giudiziario.
Liarda da quando ha
iniziato la sua battaglia per il riutilizzo del feudo Verbumcaudo, confiscato
al “papa” della mafia, Michele Greco, ha ricevuto una ventina di minacce tra
lettere e veri e propri raid, dall’auto imbottita di bottiglie di alcool e data
alle fiamme, al danneggiamento della sua casa di campagna. Per il suo avvocato
Nino Caleca «si tratta di accusa indiziaria. L’ipotesi accusatoria
contrasta con le condotte materiali sempre tenute dal mio cliente, davanti al
giudice ove siamo stati convocati per la prima volta, il prossimo 17 luglio,
forniremo prove di assoluta infondatezza delle accuse».
Proprio lunedì scorso in prefettura a Palermo si è tenuto un incontro,
sollecitato da tempo da Liarda, tra il prefetto Antonella De Miro e i sindaci
delle Madonie che hanno aderito al Consorzio sviluppo e legalità e questo per
agire in fretta e rendere il feudo Verbumcaudo un vero simbolo dello sviluppo
economico nel territorio delle Madonie.
Ai sindaci è stato chiesto di accelerare l’iter per la costituzione della
nuova cooperativa che dovrebbe essere composta da giovani del territorio per
gestire in feudo.
La Repubblica Palermo, 11 maggio 2017
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