Sonia Grechi |
SONIA GRECHI*
“Mamma,
non andiamo in Sicilia a ricordare nonno
Calogero?” Sono rimasta stupita ma anche orgogliosamente colpita da questa
richiesta di mio figlio Gabriel, avanzata nell’avvicinarsi del primo aprile.
Evidentemente in lui si è insinuato il germe della legalità e del ricordo,
favorito dalle celebrazioni che lo scorso anno i compagni della CGIL, in
collaborazione con l’amministrazione comunale di Camporeale, vollero
organizzare di concerto con le scuole
per ricordare la figura di questo straordinario personaggio, di cui oggi
si commemora il sessantanovesimo dalla morte. Lui sicuramente sarebbe stato
orgoglioso sia del pronipote, sia del calore con cui la gente di Sicilia lo
ricorda. Quelli dello scorso anno sono stati momenti che insieme alla mia
famiglia non dimenticherò mai. Il calore delle persone che lo hanno conosciuto,
la vicinanza dei compagni di tutta la CGIL, Enzo Campo, Dino Paternostro,
Rosalia Bonura, del sindaco Vincenzo Cacioppo ma soprattutto l’abbraccio e le
parole dei bambini che, come mio figlio, sono stati colpiti dalla figura di
questo sindacalista-eroe barbaramente ucciso dalla mafia, sono il migliore
stimolo per insistere nel ricordo. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Noi abbiamo l’obbligo morale di non
cancellare questi atti che devono diventare patrimonio ed esempio da declinare
in una società, sempre più schiacciata dall’egoismo e in cui l’interesse
personale prevarica i diritti delle persone e i valori. Gli stessi valori che
se annacquati nella superficialità dell’apparire possono costituire un
formidabile terreno su cui la mafia attecchisce. Ma se riusciremo, come stiamo
facendo tutti, aiutati dalle istituzioni e nel lavoro di rinvigorire il ricordo
e la ricerca di sacrifici come quello di nonno Calogero e di altri come lui, a
coinvolgere fette di popolazione sempre più ampie vivremo con la certezza di
arrivare a sconfiggere il cancro della mafia, estirpandolo per sempre dalla
splendida e unica terra di Sicilia e dal nostro Paese.
Ciao nonno
Calogero.
* nipote di Calogero Cangelosi
Quella che pubblichiamo è la lettera che ci ha inviato Sonia Grechi, nipote di Calogero Cangelosi, segretario della Cgil di Camporeale, assassinato dalla mafia il 1° aprile 1948. L'abbiamo letta sabato scorso, durante la commemorazione del sindacalista.
Quella che pubblichiamo è la lettera che ci ha inviato Sonia Grechi, nipote di Calogero Cangelosi, segretario della Cgil di Camporeale, assassinato dalla mafia il 1° aprile 1948. L'abbiamo letta sabato scorso, durante la commemorazione del sindacalista.
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