Enzo Campo, segretario Cgil Palermo |
A palazzo San Macuto iniziativa per per il 90° anniversario della nascita del dirigente del Pci
Ricordata ieri
a palazzo San Macuto a Roma la figura di Pio la Torre come dirigente sindacale
della Cgil di Palermo. Un ruolo meno conosciuto della vita di La Torre, ucciso
dalla mafia il 30 aprile del 1982, che l'esponente politico ispiratore della
legge di sequestro confisca e gestione dei patrimoni mafiosi ha svolto prima di
diventare il segretario del Pci. A ricordarlo è stato oggi il segretario
generale di Cgil Palermo, Enzo Campo portando i saluti, anche a nome di Cisl e
Uil, in occasione di una delle iniziative organizzate per il 90° anniversario
della nascita di Pio La Torre, dal titolo “La Torre, il lavoro e il sindacato”,
a cura delle Fondazioni Di Vittorio, Buozzi e Pastore, alla presenza anche dei
senatori Emanuele Macaluso e Giorgio Benvenuto.
“La Torre sin
dall'inizio è stato un dirigente sindacale – ha detto Enzo Campo - Il suo
impegno politico e sindacale si è svolto in un momento molto convulso della
storia della Sicilia e del Mezzogiorno. Va a sostituire Placido Rizzotto alla
Camera del Lavoro di Corleone nel 1948, ed è protagonista delle lotte sindacali
per l'applicazione del decreto Gullo sulla divisione dei prodotti agricoli che
gli agrari, spalleggiati dai mafiosi non vogliono far rispettare”.
La Torre viene
arrestato per la sua attività in difesa dei contadini, dei poveri e dei
braccianti, e sta un anno e mezzo in carcere. Diventa un punto di riferimento
del movimento contadino, che attraverso la conquista della terra chiedono di
emanciparsi. “Assieme al Partito comunista e alla Cgil – aggiunge il segretario
Cgil Palermo Enzo Campo - era alla testa di quel movimento di contrasto al
nuovo blocco sociale dei gabellieri, dei campieri e degli agrari nella loro
azione a salvaguardia del latifondo assieme alla nuova democrazia cristiana. La
Torre, dopo il carcere, viene mandato alla Camera del Lavoro di Palermo, prima
in segreteria, e dopo diventa segretario generale. Qui inizia una battaglia
speciale nei confronti dei metalmeccanici, dei Cantieri navali in particolare,
dove le condizioni di lavoro sono disumane, si lavora 14-16 ore al giorno, gli
infortuni sono continui”.
La Torre svolge
il suo impegno sindacale per 15 anni. La Cgil Palermo, per sottolineare questo
aspetto dell'azione di La Torre, lo ricorderà in una iniziativa che si terrà a
Palermo il 29 settembre con la partecipazione di Susanna Camusso. “La Torre
conosceva uomini e cose, era un intellettuale organico, un dirigente che si
confrontava con i problemi della società siciliana e meridionale e che
affrontava i bisogni delle persone in carne e ossa – ha proseguito Enzo Campo -
Aveva l'obiettivo dell'unità sindacale, per sconfiggere le forze reazionarie.
La Torre assieme al movimento sindacale denunciava le aggregazioni, le
connivenze che si formavano con grande lucidità, spesso in accordo con Cisl e
Uil, a volte isolatamente, ma sempre nel merito delle questioni. La lezione di
La Torre è importante, è quella dell'intellettuale concreto che ha una visione
lunga delle cose e che combatte per l'emancipazione attraverso il lavoro delle
classi subalterne”.
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