Andrea Orlando |
EMANUELE MACALUSO
Renzi,
renziani e media renzianizzati, oggi gridano alla vittoria dell'ex Presidente
del Consiglio e Segretario del Pd, nelle votazioni svoltesi nei circoli, come
premessa alle primarie. Io invece penso che Orlando, con il suo oltre il 25%
(senza aver presentato liste nei casi di tesseramento gonfiato), ha conseguito
un successo. E vi dico perché. Nel Pd c'era un correntone renziano, con alcune
sottocorrenti: Fassino che ha radunato e riunito un gruppo di ex Ds con
un documento di appoggio a Renzi; Franceschini con la sua corrente organizzata
con una base che comprende non solo la Margherita; Orfini con il suo gruppo di
ex "turchi"; i notabili sparsi in varie regioni, come in Campania con
De Luca, e le loro cordate clientelari. Nel Pd c'era anche come corrente
organizzata, in opposizione a Renzi, quella che faceva capo a Bersani, che si è
separato dal partito. E, con loro, anche D'Alema che ha utilizzato i comitati
costituiti in occasione del referendum. Chi ha una lunga esperienza come la
mia, valuta in questi casi il voto di una fascia conformista (c'era anche nel
Pds-Ds) che si schiera sempre con il segretario, retaggio del Pci, chiunque
esso sia. In questo quadro, l'iniziativa di Andrea Orlando di presentare una
piattaforma politica e programmatica di sinistra, per costruire il
centrosinistra, con il sostegno di Cuperlo, senza correnti e cordate, è stato
un atto di coraggio politico utile,
anche perché ha interpretato un'evidente
crisi politica del renzismo, che potrà essere solo mascherata dai media, suoi
amici, ma che è reale e profonda. Orlando ha interpretato l'esigenza di
costruire un'alternativa credibile, con basi solide all'interno del Pd, e in
sintonia con l'iniziativa di Giuliano Pisapia. C'è materia per Bersani e soci
per riflettere sulla loro iniziativa. Finalmente si apre un confronto politico,
e una lotta politica, che ha come protagoniste forze all'interno e fuori del
Pd, per costruire un centrosinistra adeguato ai nuovi tempi politici e sociali
che vediamo nel mondo (basti pensare a Trump in America) e soprattutto in
Europa. E proprio in Europa, a mio avviso, Renzi ha perduto quasi totalmente
ogni credibilità. Ecco perché si apre una fase politica nuova.
3 aprile 2017
dal profilo Facebook EM.MA in corsivo
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