La riunione dei vescovi siciliani |
Dalla
relazione finale della Conferenza Episcopale Siciliana riunitasi a Nicosia
(Enna) dal 16 al 19 marzo 2017.
«In merito alla
questione sempre attuale e sempre ricorrente della presenza della mafia nel
tessuto sociale della nostra terra di Sicilia, i vescovi ribadiscono quanto già
affermato in passato attraverso vari documenti: "Nuova evangelizzazione e
pastorale" (1994), "Finché non sorga come stella la sua
giustizia" (1996), "Amate la giustizia voi che governate sulla
terra" (2012). Tutti coloro che, in qualsiasi modo deliberatamente, fanno
parte della mafia o ad essa aderiscono o pongono atti di connivenza con essa,
debbono sapere di essere e di vivere in insanabile opposizione al Vangelo di
Gesù Cristo e, per conseguenza, alla sua Chiesa».
LEGGI LA RELAZIONE INTEGRALE:
CONFERENZA EPISCOPALE SICILIANA
Sessione primaverile
Nicosia, 16-18 marzo 2017
Comunicato finale
La Conferenza Episcopale si è riunita presso il Seminario
Vescovile di Nicosia, ospite del vescovo mons. Salvatore Muratore, che ha
voluto in tal modo sottolineare la ricorrenza bicentenaria della istituzione
della Diocesi (1817). Una celebrazione che ha visto la presenza del Cardinale
Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha
presieduto la solenne Messa pontificale nella Basilica Cattedrale cui hanno
partecipato i Presuli delle Diocesi dell’Isola. In apertura dei lavori,
presieduti da Mons. Salvatore Gristina, i Vescovi hanno dato il loro benvenuto
al Vescovo eletto di Patti, Mons. Guglielmo Giombanco, augurandogli un
fruttuoso e fecondo ministero episcopale.
1. AMORIS
LAETITIA CAP. 8
I Vescovi hanno ascoltato le
riflessioni di Mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, sull’ottavo
capitolo di Amoris laetitia che suggerisce le modalità e le norme per
accompagnare, discernere e integrare le fragilità delle famiglie e le
situazioni irregolari. I Vescovi hanno riflettuto e discusso lungamente sull’argomento,
ripromettendosi di approfondirlo e pervenire ad alcuni orientamenti comuni per
le Chiese dell’Isola.
2. GIOVANI
E LAVORO
Con riferimento al convegno
delle Conferenze Episcopali del Sud: “Chiesa e lavoro. Quale futuro per i
giovani del Sud, I vescovi hanno ribadito i contenuti del messaggio finale
rivolto ai giovani a conclusione del convegno. “Conosciamo il disagio di molti
giovani che vivono in un contesto sociale che non favorisce l’inserimento nel
mondo del lavoro e non offre prospettive incoraggianti. Vogliamo dare loro atto
che in un momento di diffusa crisi sociale, di fronte alle difficoltà a trovare
soluzioni e alle numerose contraddizioni degli adulti, non si sono arresi e
hanno cercato di inventarsi nuove strade, anche quelle che portano fuori dalla
propria terra con il rischio reale della desertificazione della nostra terra e
della perdita di risorse umane fresche e di intelligenze. Siamo convinti che
far leva sui giovani sia un atto di lucidità politica, al quale non si vorranno
e non si dovranno sottrarre le istituzioni centrali e regionali, deputate a
creare le condizioni per incrementare l’occupazione al Sud. A tale scopo
bisogna sgombrare il campo dalle logiche del clientelismo, dalle lentezze della
burocrazia, dalla invadenza della malavita organizzata. Ma è necessario
soprattutto fare spazio alle nuove frontiere del lavoro, sviluppando modelli
organizzativi in linea con l’evoluzione della società e della tecnologia. Per
questo rivolgiamo alle istituzioni competenti un caloroso e pressante appello
ad intervenire con urgenza e concretezza, mediante politiche appropriate. Oggi
più che domani. Perché domani forse sarà troppo tardi. Questo impegno è per la
società civile un atto di responsabilità. Per molti anni essa ha organizzato il
suo benessere a debito sulle generazioni future, permettendosi un livello di
vita al di sopra delle sue possibilità. È immorale mettere in piedi un modello
di sviluppo che mortifica la dignità umana e trasforma il lavoro in una merce
qualsiasi. Occorre avere rispetto per i giovani e dare anche a loro quelle
opportunità professionali, lavorative e sociali che hanno avuto i loro padri.
La nostra Isola non è priva di risorse: il turismo, l’agricoltura, i beni
culturali sono solo alcuni capitoli del suo immenso patrimonio. La sua
posizione al centro del Mediterraneo può rappresentare un’opportunità unica di
sviluppo. Ma la risorsa più grande sono i giovani, che, anche se culturalmente
preparati e formati, sono costretti spesso a cercare all’estero quello che non
trovano in patria. Per le chiese di Sicilia questo nuovo corso sarà un atto di
coraggio pastorale. Coinvolgere i giovani, professionisti e lavoratori,
direttamente nell’azione pastorale delle chiese significa renderla più concreta
e funzionale rispetto all’intera comunità e al bene comune, che dobbiamo
difendere e promuovere dicendo e praticando anche un netto no alle mafie, alle
illegalità, alla corruzione e alla violenza. In più, mettere al centro i
giovani vorrà dire immettere nel tessuto comunitario la loro capacità di
aggregarsi, l’abilità di comunicare con semplicità e di andare al cuore dei
problemi. Ai nostri giovani, assicuriamo che non li perderemo di vista e che li
affiancheremo nel loro cammino; e assicuriamo loro di potere contare sempre
sulla nostra concreta, vigile, paterna vicinanza, nella realizzazione delle
loro legittime aspirazioni”.
3. MESSAGGIO
PER IL GIOVEDÌ SANTO
I Vescovi hanno voluto
indirizzare ai Presbiteri delle Chiese di Sicilia un messaggio per il Giovedì
Santo con il quale accompagnano il dono degli Atti del IV Convegno presbiterale
regionale, celebrato a Cefalù sul finire del 2015, che verrà fatto a tutti i
sacerdoti in quella occasione.
4. MAFIA
E VANGELO
In merito alla questione
sempre attuale e sempre ricorrente della presenza della mafia nel tessuto
sociale della nostra terra di Sicilia, i Vescovi ribadiscono quanto già
affermato in passato attraverso vari documenti: Nuova evangelizzazione e
pastorale (1994), Finché non sorga come stella la sua giustizia (1996), Amate
la giustizia voi che governate sulla terra (2012). Tutti coloro che, in
qualsiasi modo deliberatamente, fanno parte della mafia o ad essa aderiscono o
pongono atti di connivenza con essa, debbono sapere di essere e di vivere in
insanabile opposizione al Vangelo di Gesù Cristo e, per conseguenza, alla sua
Chiesa.
5. RINNOVO
DELLE DELEGHE
I Vescovi hanno poi discusso
e determinato le procedure per rinnovo delle Deleghe episcopali e per la nomina
dei Direttori degli uffici e degli Organismi regionali per il prossimo quinquennio
2018-2022.
6. GIORNATA
SACERDOTALE MARIANA
In merito alla Giornata
Sacerdotale Mariana che ogni anno vede radunati i presbiteri delle diocesi di
Sicilia presso un santuario mariano il martedì dopo Pentecoste, in occasione
della festa liturgica di S. Maria Odigitria, i Vescovi hanno scelto per il
prossimo 6 giugno il Santuario Madonna della Rocca a Canicattì, nella Diocesi
di Agrigento.
I Vescovi di Sicilia
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