martedì, marzo 14, 2017

21 MARZO 2017: GIORNATA DELLA MEMORIA. LA LETTERA DI FRANCESCO OLIVA, VESCOVO DI LOCRI-GERACE

Ai Sacerdoti, diaconi, religiosi e religiosi
Ai fedeli tutti!
Come già annunciato, quest'anno la XXII Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno (divenuta I Giornata Nazionale, come per legge dello Stato) si svolge a Locri e nella Locride. "Memoria" ed "Impegno" sono due parole chiavi del nostro cammino civile e religioso. La memoria richiama il sangue versato da faide violente che hanno seminato morte e distrutto i nostri paesi, della sofferenza che il tempo dei sequestri ha cagionato. Memoria delle tante vittime spezzate dalla violenza della mafia, vite di uomini e donne, giovani e meno giovani, ragazzi e bambini, vittime innocenti di una criminalità spietata che non si è mai fermata davanti a niente. Stringiamoci ai familiari delle tante vittime innocenti delle mafie. Vittime delle mafie anche loro. Facciamo nostro il loro dolore, ponendoci accanto a loro e condividendone la sofferenza. Essi ci consegnano un messaggio importante: dare al dolore il senso della cittadinanza responsabile, del servizio alla comunità (don Ciotti). Una consegna che in questa terra può trasformare le fragilità ed il dolore in risorse preziose per un cammino nuovo. 

Impegno è volontà di cambiamento, di conversione e di vita nuova. Mai più nella nostra terra violenza e spargimento di sangue, sequestri di persone e faide distruttive! Scompaia ogni tentazione di fare uso della forza e della vendetta! Vengano meno tutte le forme di associazione criminale! Vogliamo condividere lo stesso sentimento, rinnegare ogni forma di comportamento mafioso. La ndrangheta è morte per la nostra terra, la causa principale del nostro sottosviluppo. Chi uccide non è uomo di onore, ma un vero disonore per la nostra terra. Ogni uomo e donna di buona volontà dica per sempre no ad ogni forma di illegalità e criminalità. Facciamo obiezione di coscienza di fronte a qualunque progetto di morte ed alla mentalità mafiosa, prepotente ed arrogante. Impegno è volontà di costruire una società nuova, di ridare dignità alla nostra terra, di ricostruire rapporti di pace e di riconciliazione, di favorire legami di cooperazione nel bene, di volere un lavoro per tutti.
La condanna dei mafiosi, l'invito al pentimento e a cambiare vita  espresso da papa Francesco in terra di Calabria  ha riscattato silenzi e timidezze che troppo spesso hanno caratterizzato anche la nostra azione. Da qui l'impegno a non aver paura e a ritrovare il coraggio e la speranza di andare avanti.
La Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno è tutto questo: un tempo propizio per ripartire! Accoglieremo come segno di speranza i tanti giovani che dalle varie parti d'Italia verranno nella nostra terra: mostriamo loro il volto bello della terra accogliente.
La venuta del Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, anche lui familiare di una vittima di mafia, è uno stimolo forte ad una nostra partecipazione ancora più grande, che diventi occasione per cogliere il senso del dolore ed il valore di tale Giornata.
Un grazie a don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell'Associazione Gruppo Abele e di Libera, che ha voluto nella nostra terra questa Giornata Nazionale. Una scelta che se da una parte ci aiuta a non rimuovere dalla memoria il nostro passato, dall'altra ci apre alla speranza di guardare avanti senza paure e con la profonda convinzione che la "memoria" è seme di speranza nuova.
Lasciamoci guidare sempre da quella fede, che si nutre e si rigenera ogni qualvolta viviamo l'ascolto di quella Parola e accogliamo il dono di quel Pane che si fa nostro cibo, Memoriale perenne del sacrificio di Gesù sulla croce.

Il Signore guidi ed accompagni il nostro cammino.

2 commenti:

a.saporito56@gmail.com ha detto...

Grazie a S.E. R.ma Vescovo di Locri per le sue parole di speranza, grazie anche e soprattutto per aver "citato" e ringraziato Don Ciotti: un pubblico plauso all'opera di un grande sacerdote (spesso ci si ricorda degli eroi solo dopo che sono stati martirizzati).
In occasione dei funerali di Stato per Placido Rizzotto, a Corleone, è stato trattato come un qualsiasi altro concelebrante.
Antonio Saporito

DINO PATERNOSTRO ha detto...

Don Luigi, a cui tanti di noi sono legati da profonda stima ed amicizia, ha sicuramente dei grandissimi meriti nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica rispetto alla necessità di contrastare le mafie e costruire una società a misura d'uomo. Mi sembra giusto ricordare che, dopo i funerali di Stato per Placido Rizzotto celebrati in chiesa, dove le gerarchie ecclesiastiche non hanno previsto un intervento di don Ciotti, è stata la Cgil a dargli la parola per l'ultimo saluto a Placido davanti alla sua tomba.