Lo spreco alimentare è uno degli aspetti che contraddistinguono la
società dei consumi. Ma il livello dello spreco da una parte e
l’impoverimento della popolazione dall’altra parte rende insopportabile tanto
spreco e tanta miseria!!! La legge nazionale, zero
spreco, approvata il 19 agosto 2016 ci obbliga a provvedere, organizzando,
attraverso i vari soggetti in questione, la raccolta del cibo in esubero
evitando in ogni modo di sprecare il cibo buttandolo.
Il cibo se non lo butti basta per tutti!!! Il problema, pertanto coinvolge non solo i gruppi della società civile ma anche le Istituzioni Comuni e Regione non solo per il problema delle famiglie indigenti, ma anche per il problema della tutela dell’ambiente, dal momento che l’umido se non è riciclato è un pericoloso elemento di inquinamento! La legge suddetta incoraggia i grandi e i piccoli distributori di cibo, super market, bar, panifici, a donare il cibo in eccesso per trarne dei vantaggi economici con la riduzione della tari sino a al 30%.
Il cibo se non lo butti basta per tutti!!! Il problema, pertanto coinvolge non solo i gruppi della società civile ma anche le Istituzioni Comuni e Regione non solo per il problema delle famiglie indigenti, ma anche per il problema della tutela dell’ambiente, dal momento che l’umido se non è riciclato è un pericoloso elemento di inquinamento! La legge suddetta incoraggia i grandi e i piccoli distributori di cibo, super market, bar, panifici, a donare il cibo in eccesso per trarne dei vantaggi economici con la riduzione della tari sino a al 30%.
Ma la raccolta, la distribuzione del cibo in eccesso e lo
smaltimento del cibo ancora commestibile per gli animali o non più commestibile
ma utilizzabile come compostaggio, comporta una rigorosa organizzazione e un
adeguato controllo da parte delle Istituzioni. L’organizzazione
comporta a sua volta la creazione di un nuovo soggetto occupazionale a cui è
affidato il compito di svolgere il delicato compito della raccolta del cotto,
del fresco e del crudo, della distribuzione e dello smaltimento.
Pertanto per riepilogare si profilano 4 obbiettivi:
1) Assistenziale (la distribuzione del cibo alle famiglie
indigenti)
2) Ecologico (lo smaltimento del cibo in eccesso, con la
distribuzione alle famiglie indigenti, con la distribuzione agli animali e con
il compostaggio per il concime), riducendo al minimo l’umido nelle discariche.
3) Economico, (consentendo ai grandi e piccoli distributori di
cibo di ridurre sino al 30% la tari).
4) occupazionale per i soggetti che, secondo le norme stabilite
dalla legge raccolgono e distribuiscono il cibo in eccesso.
Tali obiettivi necessitano di strutture adeguate per lo stoccaggio
di lunga durata e mezzi idonei al trasporto degli alimenti, come frigoriferi
per stoccaggio e piccoli furgoni frigoriferi.
Per saperne di più:
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