padre GIOVANNI CALCARA*
frate domenicano
frate domenicano
Fra ipocrisie, ritualità, proteste, scioperi,
rivendicazioni di ogni sorta e specie… ritorna l’8 marzo. Tra quello che
dovrebbe essere l’universo “donna” e quello che è. Quello che una mentalità di
sesso e di genere che poi diventa cultura, educazione, potere, discriminazione,
morte nei confronti di chi, come la donna, è stata relegata in ruoli, nei
migliori dei casi, subalterni ai poteri decisionali che tutto pretende,
giustifica e tollera.
Come credente, anch’io voglio vedere nelle
parole del twitter di papa Francesco: “Il Signore le vuole libere e in piena
dignità”, un segno di speranza in un cambiamento di mentalità e di modo di
operare nei confronti delle donne. Ma come in altri ambiti della vita della
Chiesa, dobbiamo riconoscere che non è così pacifico, scontato e accettato il
fatto di potere considerare la dignità e quindi il ruolo della donna nella
Chiesa al pari degli uomini.
Prima di rivendicare quindi nel mondo della
vita civile, politica, economica ecc. il ruolo e la dignità della donna o di
pregare per i suoi diritti, RENDIAMO GIUSTIZIA NELLA CHIESA ALLA DONNA, ALLA
SUA DIGNITA’ E ALLA SUA LIBERTA’.
Tutto questo è espresso da Dio in ordine al
suo piano naturale “maschio e femmina li
creò” e della redenzione “Gesù è morto perché tutti abbiano la vita” e s. Paolo
spiega “che non c’è più né uomo nè donna… perché tutti redenti dal suo sangue”.
Solo dopo, possiamo chiedere, pretendere, ottenere che gli altri facciano lo
stesso.
* Padre Giovanni Calcara, o.p.
Parroco della Parrocchia San Domenico –
Messina
Messina, 8 marzo 2017
1 commento:
Un articolo sobrio, conciso e ficcante, che, senza giri di parole, mette la Chiesa di fronte alla sua responsabilità: dare VERA dignità alla Donna all'interno delle sue gerarchie.
Quello che pensa l'autore dell'articolo, un sacerdote della Chiesa Cattolica Romana, lo pensano in tanti, anche ai vertici. Il dibattito, all'interno del clero, sul ruolo della donna è aperto da tempo (vedasi proposte per diaconato permanente, ministeri istituiti di Lettore e Accolito).
La Chiesa, nelle sue decisioni e riforme, è lenta; ma il cammino/dibattito intrapreso sembra davvero irreversibile.
Grazie a Padre Calcara.
Antonio Saporito
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