Il sit-in davanti l'Ospedale Ingrassia |
Palermo
21 febbraio 2017 – Sit-in questa mattina davanti all’ospedale Ingrassia. Cgil,
Cisl e Uil hanno organizzato la mobilitazione per dare voce e sostegno agli
operatori del presidio ospedaliero, che nei giorni scorsi hanno lanciato un
grido d’allarme per denunciando le condizioni di continua emergenza in cui sono
costretti a lavorare. All'Ingrassia mancano infermieri, operatori
sociosanitari, ausiliari, amministrativi. I turni di diversi reparti molto
spesso sono garantiti con la presenza di un solo infermiere o comunque con un
numero di operatori insufficienti per il fabbisogno minimo. In tali condizioni,
anche le fisiologiche assenze per ferie o malattia, rischiano di pregiudicare
quotidianamente i turni di lavoro e il normale andamento dell’attività.
“Denunciamo carichi di lavoro eccessivo, ritmi molto stressanti, condizioni
inammissibili da tutti i punti di vista. In alcuni reparti – dicono Mario
Scialabba, Giuseppe Mazzola e Gaetano Amato, responsabili del comparto per
Cgil, Cisl e Uil Palermo – si è arrivati a contenere ventiquattro, trenta
ammalati, di cui parecchi con gravi problemi respiratori, che richiedono
assistenza intensiva, con un rapporto operatore/ammalato ben maggiore di quello
previsto nella dotazione organica”.
La preoccupazione è quella di non riuscire a
garantire l’assistenza necessaria, di andare incontro a disservizi. Un altro
problema è costituito dai locali obsoleti che richiedono continui interventi di
manutenzione, garantiti assai spesso al di fuori di un progetto generale.
“L’ospedale è stato in questi anni un cantiere continuo, con grande fortuna per
le imprese appaltatrici e notevoli disagi per malati e cittadini. Strutture
vecchie e spazi angusti limitano l’attività di reparti e servizi - aggiungono
Scialabba, Mazzola e Amato – Riteniamo che l’ospedale Ingrassia abbia bisogno
di una programmazione seria e di un confronto vero fra le parti, per
valorizzare il suo ruolo nella rete ospedaliera dell’Asp e della città di
Palermo. Occorre evitare il rischio che la struttura si configuri, sempre di
più, come un piccolo ospedale, con un degrado e una precarietà crescente”.
Nelle
settimane scorse Cgil, Cisl e Uil hanno cercato di richiamare su questi
problemi l’attenzione delle istituzioni. Le risposte sono state “formali”. Il
confronto “assente”. I sindacati considerano indispensabili gli interventi
sull’organizzazione del lavoro, sulla sostituzione tempestiva con assunzioni a
tempo determinato degli operatori assenti per lunghi periodi (maternità, 104),
l’attivazione dei corsi per operatore sociosanitario per riqualificare e
stabilizzare parte del personale precario (contrattisti), la rivisitazione
della pianta organica, deliberata con l’obiettivo prioritario del contenimento
della spesa, lo sblocco delle assunzioni. Queste alcune delle proposte del
sindacato. In assenza di risposte risolutive, a partire dalla riunione del 23
febbraio, Cgil, Cisl e Uil annunceranno altre iniziative di mobilitazione.
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