Giuseppe Lumia |
Roma, 15 febbraio 2017 – “La mafia dei terreni ricca, potente e collusiva subisce un altro duro colpo che raggiunge i vertici di Cosa nostra presenti a Bronte, con l’arresto del boss Catania, e Cesarò, con l’arresto di Giovanni Pruiti che, all’indomani dell’attentato a Giuseppe Antoci, avevo denunciato apertamente proprio in quel Comune e con diverse interrogazioni parlamentari”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando l’operazione eseguita dai Carabinieri della compagnia di Santo Stefano di Camastra e quelli del Ros di Catania.
“Il Protocollo dei Nebrodi – aggiunge – è il primo atto che prevede la rescissione dei contratti di affitto dei terreni sui quali le cosche hanno costruito un giro d’affari superiore a quello della cocaina. Per anni i boss del territorio hanno agito indisturbati, senza che nessun riflettore e nessun intervento dello Stato li avesse mai sfiorati”.
“L’operazione 'Nebros' eseguita di recente dalla Guardia di Finanza – continua Lumia – ha dimostrato che il protocollo ha prodotto degli effetti non solo sul piano amministrativo ma anche penale. In quell’occasione è stata colpita Cosa nostra tortoriciana”.
“‘È guerra e guerra sia’ – conclude – dissi dopo l’attentato ad Antoci. Nessuno si illuda che la storia finisca qui, ancora c’è molto da fare. I nomi e i cognomi dei boss li abbiamo denunciati nelle piazze dei comuni dei Nebrodi e sono contenuti negli atti parlamentari. Adesso è necessario portare avanti il cammino avviato, investendo sempre di più sulla repressione e sullo sviluppo, perché solo così si può vincere questa sfida e lo Stato dimostrare di essere più forte di Cosa nostra”.
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