Il "campo progessista"... |
ALESSIA GALLIONE
L’ex sindaco di Milano lancia la formazione Campo
progressista. “Allarghiamo i confini della sinistra” Boldrini schierata con
lui: “Abbiamo perso la bussola, grave errore togliere a tutti la tassa sulla
casa”
MILANO. La parola d’ordine è quella: «Discontinuità ». Una svolta rispetto al
passato, agli ultimi anni. «Perché, dice Giuliano Pisapia, «non voglio più
vedere una parte del centrosinistra che governa con la destra». È per questo
che l’ex sindaco di Milano lancia Campo progressista. Un progetto
«alternativo», ma che ha un obiettivo. Anche adesso, soprattutto adesso, che
sul Pd soffiano venti di scissione. Pisapia non vuole entrare «nel merito» di
quello che sta succedendo nel partito. Ma «guarda con attenzione » e dice: «Io
lavoro per una buona politica, per una comunità unita, molto ampia, molto di
sinistra e centrosinistra, aperta al civismo».
Il battesimo era fissato a Roma per l’11 marzo. Ma è stato impossibile non
accelerare di fronte alla foto di famiglia in crisi spedita dall’ultima
direzione Pd. È così che, di fatto, è partito Campo progressista. Con un
incontro a Milano. Sala piena, molti rimasti fuori, un migliaio di persone. E
sul palco accanto a Pisapia, la presidente della Camera Laura Boldrini, il
vicepresidente del Lazio Massimiliano Smeriglio, il deputato dem Franco Monaco,
Gad Lerner. Il percorso è segnato: oggi verrà diffuso un manifesto con i valori
e lo stesso Pisapia come primo firmatario. Sarà la base delle officine del
programma da aprire in un tutta Italia. Un viaggio che, avverte l’ex sindaco,
«dovrà partire dal basso», senza «rottamare nessuno». Prove generali di nuovo
Ulivo. Anche se lui dice di non sentirsi Romano Prodi. E (per ora) rifiuta
l’etichetta di «leader »: «Poi diventano uomini soli al comando». Ogni
riferimento a Matteo Renzi, nonostante Pisapia non lo nomini mai, sembra
voluto. Basterebbe scorrere l’elenco degli errori da non ripetere: «Non puoi
sbeffeggiare i sindacati », e se fai scelte sbagliate «come togliere l’Imu
anche per chi ha dieci appartamenti devi fare autocritica». Bisogna «ascoltare
», e non «circondarsi di Yes men». E il Pd? E Sinistra italiana? «Facciano i
loro congressi. Noi stiamo a guardare con rispetto ma chiediamo lo stesso per
chi chiede un campo più largo». Su quel palco - anche se per i suoi non è
un’adesione ufficiale - Boldrini dice di «sentirsi a casa». Anche per lei non
si doveva «togliere l’Imu a tutti», ricchi compresi. Perché la «sinistra ha
perso la bussola», «ha deluso facendo la destra». Bisogna ripartire dai
«bisogni del Paese» e dai «valori» di una sinistra «laburista, femminista,
ambientalista ed europeista ».
La Repubblica, 16 febbr 2017
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