Emanuele Macaluso |
EMANUELE
MACALUSO
Considero una buona notizia quella che ho letto oggi su Il Corriere della Sera: Giuliano Pisapia ha deciso di scendere in campo con un suo movimento per ridare forza e soprattutto un senso e una coerenza al centrosinistra. Il movimento si chiama “Campo progressista”. Pisapia pensa a liste autonome e di allearsi con il Pd. Il quale, evidentemente, non potrebbe più stare insieme al partito di Alfano che si chiama di centrodestra. Quindi, niente scissioni ma tentare di riunire tante persone, associazioni, circoli, gruppi di sinistra, che non si riconoscono nel Pd, e con loro persone e strutture impegnate nel volontariato civico. Anche la politica deve contare sul volontariato, sulla partecipazione attiva delle persone al dibattito, alla elaborazione dei programmi e alle decisioni. I riferimenti di Pisapia sono già un programma per quel che riguarda i valori per cui battersi: da Berlinguer a Obama, da Vittorio Foa a don Milani. So bene che ci sono persone e spezzoni della sinistra radicale che dicono: nessuna alleanza con il Pd di Renzi. Non sono d’accordo anzitutto perché, come è stato detto (io ne ho scritto ieri) già oggi non c’è più il Pd di Renzi, si è aperta una nuova dialettica e una scomposizione della vecchia maggioranza.
Considero una buona notizia quella che ho letto oggi su Il Corriere della Sera: Giuliano Pisapia ha deciso di scendere in campo con un suo movimento per ridare forza e soprattutto un senso e una coerenza al centrosinistra. Il movimento si chiama “Campo progressista”. Pisapia pensa a liste autonome e di allearsi con il Pd. Il quale, evidentemente, non potrebbe più stare insieme al partito di Alfano che si chiama di centrodestra. Quindi, niente scissioni ma tentare di riunire tante persone, associazioni, circoli, gruppi di sinistra, che non si riconoscono nel Pd, e con loro persone e strutture impegnate nel volontariato civico. Anche la politica deve contare sul volontariato, sulla partecipazione attiva delle persone al dibattito, alla elaborazione dei programmi e alle decisioni. I riferimenti di Pisapia sono già un programma per quel che riguarda i valori per cui battersi: da Berlinguer a Obama, da Vittorio Foa a don Milani. So bene che ci sono persone e spezzoni della sinistra radicale che dicono: nessuna alleanza con il Pd di Renzi. Non sono d’accordo anzitutto perché, come è stato detto (io ne ho scritto ieri) già oggi non c’è più il Pd di Renzi, si è aperta una nuova dialettica e una scomposizione della vecchia maggioranza.
Se ci sarà
il congresso del Pd, vedremo come andrà a finire. Intanto l’iniziativa di
Pisapia influirà anche sugli orientamenti e sul congresso del Pd. È sempre bene
ricordare che il grillismo e la destra non si battono con le chiacchiere ma con
il rinnovamento del centrosinistra il quale rimette al centro la questione
sociale, l’avvenire dei giovani e tutti i temi che caratterizzano una forza di
progresso nel 2017. Un centrosinistra che possa essere un’alternativa che non
si identifichi solo con Renzi, come nel passato.
Le
motivazioni della sentenza della Consulta sull’Italicum, rese note ieri, dicono
che dovrà essere il Parlamento a definire un testo della nuova legge
elettorale. In quella sede si discuterà certamente se anche per la Camera, e
non soltanto per il Senato, saranno previste le coalizioni. Infatti, Pisapia
chiede di non ritrovarsi nella stessa lista del Pd ma in una coalizione di
centrosinistra. Insomma, a me pare che si sia aperta una nuova fase nella
vicenda politica italiana.
(Dal profilo Facebook
EM.MA. in corsivo, 10 febbraio 2017)
EM.MA. in corsivo, 10 febbraio 2017)
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