Antonella Monastra |
La consigliera comunale Pd di Palermo: "Sono una donna di sinistra
e con forza rivendico le mie due appartenenze, quella di genere e quella
politica"
Devo a me stessa, alla mia famiglia e alle persone che mi hanno
sostenuto, alla città che amo e anche ai nemici-amici di battaglie politiche
leali e appassionanti una dichiarazione di libertà: la mia. Non libertà
da legami, ma da patti, patti a cui non sono mai scesa e a cui mai scenderò.
In tanti anni di impegno civile e politico, ho
"abitato" e attraversato percorsi e gruppi, condividendo idee e
valori, non sottraendomi mai al confronto e alla critica, anche feroce. Stare in un gruppo e perseguire il bene comune sottende il dialogo e
anche la rinuncia a posizioni non condivise, quando non addirittura
autoreferenziali. Tuttavia, appartenere ad un gruppo non può comportare
l'abdicare alla libertà di pensiero, di parola, di espressione, di etica e
coerenza. Questo sarebbe il prezzo, se decidessi di restare in un gruppo in cui
non mi riconosco più, di cui non riesco neanche ad individuare valori e
obiettivi comuni. Sono una donna di sinistra e con forza
rivendico le mie due appartenenze, quella di genere e quella politica.
Rifiuto
la politica machista e retrograda, fatta di accordi a porte chiuse e di daltonismo etico, fonte di
equivoci e apparentamenti politici incoerenti. La passione e la politica hanno
colore: le mie sono rosse. E' l'unica decisione
sostenibile in uno scenario politico denso di contraddizioni e dinamiche illogiche e autodistruttive,
l'unica possibile se la realtà si frammenta in personalismi e opportunismi che
di nuovo hanno solo il nome. Il mio percorso politico con
Fabrizio Ferrandelli si chiude qui.
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