L'importante riconoscimento è stato dato ai due esponenti delle forze dell'ordine per il decisivo contributo dato nel 2009 al ritrovamento dei resti del sindacalista Placido Rizzotto, assassinato il 10 marzo 1948, i cui resti furono buttati nella "ciacca" di Rocca Busambra.
Melita e Calipari, in servizio presso il commissariato di Corleone, diretto dal dott. Filippo Calì, con un'indagine paziente, accurata e coraggiosa, riuscirono ad individuare il luogo dove il boss mafioso Luciano Liggio e i suoi "picciotti" avevano buttato il cadavere del segretario della Camera del lavoro di Corleone. Poi, autorizzati dal magistrato, i Vigili del Fuoco del SAF si calarono nella "ciacca" recuperando i resti di Placido Rizzotto. La notizia ufficiale fu data il 9 marzo 2012 durante una conferenza stampa svoltasi nella questura di Palermo. A Melita, Calipari e a tutti coloro i quali avevano partecipato all'importante operazione il comune di Corleone conferì la cittadinanza onoraria e uno speciale riconoscimento. Il 24 maggio 2012 a Corleone si svolsero i funerali di Stato per Placido Rizzotto, alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al lungo corteo che accompagnò Rizzotto al cimitero erano presenti cittadini e lavoratori di Corleone e di tutt'Italia. A rappresentare la Cgil che, insieme ai familiari di Rizzotto, per anni non si era stancata di chiedere verità e giustizia per il giovane sindacalista, erano presenti la segretaria generale Susanna Camusso e tutto il gruppo dirigente nazionale, regionale e provinciale. Era pure presente il presidente di Libera don Luigi Ciotti. Sull'evento è stato pubblicato un libro/album fotografico, che racconta con oltre 100 foto la vicenda di Placido Rizzotto.
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