Palermo
26 gennaio 2017 - La Sis ha annunciato alle organizzazioni sindacali e alle Rfi
il licenziamento di 200 lavoratori attualmente impegnati al cantiere del
passante ferroviario. “Se questa intenzione venisse messa in atto,
significherebbe la chiusura del cantiere del passante ferroviario, che vede
impegnato in questo momento 270 operai – dichiarano Ignazio Baudo, Dino
Cirivello e Francesco Piastra, segretai provinciali di Feneal Uil, Filca Cisl e
Fillea Cgil Palermo - Come organizzazioni sindacali ci opponiamo a questi
licenziamenti perché non hanno rispondenza con gli attuali carichi di lavoro:
il lavoro c'è, l'opera per essere definita ha bisogno di questi lavoratori,
sono in numero congruo rispetto allo stato di avanzamento dell'opera. Se
l'azienda licenzia 200 lavoratori, significa chiudere il cantiere. Lasciare
l'opera incompleta sarebbe un disastro per la città”.
I
sindacati degli edili hanno deciso di investire nuovamente della questione il
ministro alle Infrastrutture Del Rio.
Una situazione analoga si era creata a
ottobre, con l'annuncio sempre di 200 licenziamenti da parte della Sis. Poi,
dopo la presa di posizione del ministro, e gli incontri in Prefettura,
l'azienda aveva soprasseduto e non aveva avviato più la procedura di
licenziamento. “Abbiamo spedito una lettera al ministro Graziano Del Rio in cui
chiediamo di essere convocati unitamente alla stazione appaltante, a Rfi e
all'assessorato regionale alle Infrastrutture – aggiungono Ignazio Baudo, Dino
Cirivello e Francesco Piastra - Nei prossimi giorni svolgeremo le assemblee con
i lavoratori per informarli. E per decidere le iniziative opportune da
adottare”.
Il
licenziamento annunciato è dovuto a uno stato di crisi dell'azienda: va avanti
dall'autunno scorso un contenzioso sull'importo dei lavori, con la Sis che
negli anni ha accumulato nella gestione del cantiere un sovraccosto di circa
100 milioni di euro e ha chiesto a Ferrovie di rivedere gli accordi per aver
ripianato il debito. L'azienda ha chiesto un accertamento tecnico preventivo al
Tribunale di Roma per avere riconosciuto l'importo richiesto. Il Tribunale si
deve ancora pronunciare.
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